Cammini d’Italia, il Mitur ci crede e amplia il “suo” catalogo

Cammini d’Italia, il Mitur ci crede e amplia il “suo” catalogo
31 Ottobre 07:00 2023 Stampa questo articolo

Crescono e fanno tendenza anche in Italia il turismo sostenibile, il turismo lento, il turismo dei cammini lungo sentieri e vie dei mercanti dell’antichità, o sulle orme dei pellegrini. Quest’ultimo è sicuramente una delle forme più amate dai nuovi camminatori, che per fede, o per semplice curiosità, conoscenza, ripercorrono le vie che all’inizio del primo millennio attraversavano l’Europa e portavano i pellegrini a pregare sulla tomba dell’apostolo Pietro a Roma. Un segmento che piace ai turisti Uk, su cui ci focalizziamo in vista del Wtm 2023, fiera in programma dal 6 all’8 novembre con L’Agenzia di Viaggi Magazine media partner.

Secondo i dati forniti dal ministero del Turismo, il 25% degli italiani nel 2022 ha scelto il turismo sostenibile per le proprie vacanze, e guardando nel dettaglio agosto 2023 – sempre fonte Mitur – la Via Francigena, uno dei più affascinanti cammini storici in Italia, risulta in testa tra i percorsi più gettonati su tutti i portali web, in aumento del 22% rispetto allo scorso anno, e l’Italia si conferma sul podio delle mete più apprezzate dai camminatori superando concorrenti diretti quali Spagna (32%) e Francia (21%).

La valorizzazione e la riqualificazione di questo tipo di turismo è uno degli obiettivi del Mitur; i tanti viaggiatori che si mettono in cammino devono poter scegliere tra sentieri sicuri, ben segnalati, ma anche hanno bisogno di ricevere informazioni sugli aspetti naturalistici, storici, culturali, enogastronomici dei luoghi che troveranno lungo la strada e, infine, non meno importante, hanno bisogno di strutture dove trovare alloggio per la notte, che siano spartane, come gli ostelli, o più confortevoli, come hotel e residenze storiche.

Strutturare l’offerta di questo segmento diventa ancora più urgente in vista del Giubileo del 2025. Per questo, già da marzo, la ministra del Turismo Daniela Santanchè ha creato il “Catalogo dei cammini religiosi italiani”, una raccolta ufficiale, in continua espansione, di 63 percorsi che attraversano l’intera Penisola. Questi itinerari, distribuiti tra diverse regioni, offrono ai pellegrini e ai turisti l’opportunità di immergersi nella storia, nell’arte e nella natura del Paese.

Dalla Valle D’Aosta alla Sicilia, il turista può scegliere il suo cammino preferito e certificato. Può percorrere ad esempio la via Francigena, la più nota, che attraversa la Svizzera, l’Italia, Città del Vaticano, le vie che collegavano i territori dominati dai Franchi a Roma in epoca medievale; oppure il cammino di San Bartolomeo, che unisce i luoghi dedicati al culto del santo fra Emilia e Toscana. O ancora, il cammino di San Giacomo in Sicilia, circa 130 km in un territorio di valli e montagne da Caltagirone a Capizzi; la via Carolingia, che percorse Carlo Magno da Aquisgrana a Roma nell’800 per essere incoronato Imperatore da papa Leone III; la via Lauretana che collega due importanti mete di pellegrinaggio in Italia, Assisi e Loreto, e fa parte di un antico per- corso che portava fino a Roma.

Un’iniziativa che non è rimasta isolata, ma che ha avuto un importante sviluppo a ottobre, quando il Mitur ha stanziato poco meno di 4,5 milioni di euro per un fondo dedicato ai cammini religiosi, per migliorarne l’accessibilità e valorizzare le strutture immobiliari e ricettive lungo i tragitti. Il fondo, diviso in circa 3,5 milioni per il 2023 e ulteriori 500mila euro per il 2024 e 2025, sarà destinato agli itinerari escursionistici a tema religioso, o spirituale; interregionali, o regionali, percorribili solo, o soprattutto a piedi, o con mezzi riconducibili al turismo lento e sostenibile.

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Carla Villani
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