Dazi, il trasporto aereo chiede l’immunità

Dazi, il trasporto aereo chiede l’immunità
16 Luglio 11:00 2025

No ai dazi sul trasporto aereo. Airlines for Europe (A4E) invita i leader di Washington e Bruxelles a fare un passo indietro prima che si scateni una deleteria guerra commerciale e, soprattutto, a tenere l’aviazione fuori dal fuoco incrociato.

Mentre gli Stati Uniti valutano un dazio generalizzato del 30% sui prodotti dell’Ue, che valuta ritorsioni, A4E esorta dunque entrambe le parti a mantenere aerei e pezzi di ricambio esenti da dannose gabelle. Per l’associazione, infatti, i nuovi dazi aumenterebbero di milioni i costi delle flotte, interromperebbero il flusso critico di pezzi di ricambio e riparazioni che garantiscono la sicurezza degli aerei e ritarderebbero il lancio di jet più nuovi, più silenziosi e a basse emissioni.

Il risultato sarebbe un minor numero di consegne di aeromobili, operazioni più costose e un progresso climatico più lento, senza vincitori su entrambe le sponde dell’Atlantico.

«Questo settore prospera – ha precisato Ourania Georgoutsakou, amministratore delegato di Airlines for Europe – grazie alla concorrenza e alla cooperazione transfrontaliere, non allo scontro. Imporre dazi su aerei e pezzi di ricambio sarebbe una mossa perdente che metterebbe a rischio posti di lavoro, connettività e sostenibilità».

A4E esorta inoltre entrambe le parti a sfruttare l’attuale finestra temporale legata alla scadenza dettata dalla Casa Bianca per allentare le tensioni e salvaguardare il partenariato industriale transatlantico di maggior successo al mondo.

Infatti, come viene ricordato nella nota dell’associazione, l’aviazione è un settore globale unico, incentrato sulla concorrenza e la collaborazione transatlantiche. Gli aerei vengono ordinati con anni di anticipo e spesso si basano su partnership transatlantiche per la produzione e la manutenzione. Gli aerei Boeing e Airbus, e i motori che li alimentano, dipendono da catene di fornitura altamente specializzate che si estendono attraverso gli Stati Uniti e l’Ue. I componenti degli aerei attraversano regolarmente i confini per manutenzione, riparazione e revisione da parte di fornitori certificati, spesso più volte nel corso della loro vita utile. L’imposizione di dazi su questo movimento di componenti creerebbe caos, causerebbe ritardi inutili e aumenterebbe i costi per passeggeri e merci .

La nota di A4E si conclude ricordando che è in gioco il buon funzionamento di un settore che sostiene milioni di posti di lavoro, fornisce connettività essenziale e sostiene la competitività sia dell’Europa che degli Stati Uniti nell’economia globale. A4E esorta quindi i responsabili politici a escludere aeromobili e componenti di aeromobili da qualsiasi pacchetto tariffario e a ribadire il proprio impegno per un commercio aperto e basato su regole nel settore dell’aviazione.

Per la cronaca le aerolinee aderenti a A4E vantano una flotta di 3.700 aeromobili e nel 2024 hanno trasportato oltre 770 milioni di passeggeri.

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