Verso Expo Osaka 2025: ecco “l’Italia ideale”

Verso Expo Osaka 2025: ecco “l’Italia ideale”
05 Febbraio 07:00 2024 Stampa questo articolo

Una “Città ideale” ispirata allo stile immutato del Rinascimento, immersa in un giardino all’italiana visibile dall’alto e distinguibile da ogni altro padiglione, con un ristorante che esalterà i sapori mediterranei. Il padiglione Italia a Osaka ha come tema centrale “il saper fare”, in cui la Penisola eccelle. Così Marco Delogu, presidente di Azienda Palaexpo, sintetizza la filosofia con cui l’Italia si presenterà in Giappone per l’Expo 2025, di scena dal 13 aprile al 13 ottobre 2025. L’evento di Osaka si svolgerà nell’isola artificiale di Yumeshima.

Un progetto di grande impatto visivo svelato al Palazzo delle Esposizioni di Roma, in un convegno moderato da Ileana Sciarra, giornalista parlamentare Adnkronos, alla presenza di Marco Delogu e del ministro incaricato d’Affari ad interim ambasciatore del Giappone in Italia, Kengo Otsuca. «Manca poco più di un anno all’Expo e i progetti dei padiglioni sono stati annunciati uno dopo l’altro creando un forte richiamo all’estero», ha detto il rappresentante del governo nipponico.

L’Expo 2025 prevede 28 milioni di visitatori, i padiglioni sono l’elemento centrale e l’Italia è uno dei Paesi più attrattivi per turismo, moda, enogastronomia e il primo in assoluto ad aver inaugurato il suo padiglione. «Molti temi di Expo stimolano l’industria a migliorare il proprio brand e a creare valore, auspico che si possa interagire con le aziende giapponesi durante l’Expo, ma anche guardare al futuro sia dal punto di vista tecnologico che sociologico, ci saranno progetti per le auto volanti, ma anche incontri per trovare soluzioni a problemi come la fame nelle aree più
povere del mondo», ha proseguito Otsuka.

Spazio anche al turismo con Enit, rappresentata dal ceo Ivana Jelinic e con le Regioni, che si preparano in modo corale a valorizzare le eccellenze del made in Italy a livello di offerta turistica esposta a un pubblico molto vasto, consentendo ai reseller italiani di aprirsi a nuove opportunità in Asia. Il turismo rientra anche nel contesto tematico che guarda al futuro, nell’ottica del superamento dei divari economici e, ove possibile, della risoluzione dei conflitti.

Un evento che potrà consolidare il ponte tra Italia e Giappone che nell’ultimo periodo, sempre sul fronte dei viaggi, ha sofferto della coda lunga del Covid. Almeno per i flussi in uscita dall’Italia. Stando ai numeri ufficiali, l’Ente nazionale per il turismo giapponese ha confrontato i dati sugli arrivi di visitatori 2023 con quelli del 2019. Secondo quanto risulta dalle statistiche pubblicate il 17 gennaio sul sito di Jnto, Japan National Tourism Organization, il numero totale di visitatori giunti in Giappone nel dicembre 2023 ammonta a 2.734.000 contro i 2.526.300
registrati nel 2019, con un incremento dell’8,2% (dati preliminari stimati).

Un dicembre, dunque, in positiva controtendenza rispetto al trend annuale: in tutto il 2019 sono arrivati 31.882.000 visitatori contro i 25.066.100 del 2023, con un netto calo del -21,4%. Per quanto riguarda i viaggiatori italiani, nel dicembre 2019 si sono registrati 11.196 arrivi contro i 10.600 dello stesso mese del 2023, con una riduzione del 5,3%. Se confrontiamo il flusso turistico dall’Italia al Giappone da gennaio a dicembre 2019, pari a 162.800 visitatori, con quello relativo al 2023, 152.400 arrivi, si stima invece un calo del 6,4%.

La necessità di fare sistema per raccontare al meglio il made in Italy è la chiave per esportare il “sistema Italia” per Mino Dinai, presidente di Confederazione Aepi, in rappresentanza delle micro imprese: «Uscire dal Paese può generare delle occasioni, ma occorre mettere a sistema le eccellenze creando un riscatto imprenditoriale». Mario Andrea Vattani, commissario generale italiano per Expo 2025, ha ricordato che Osaka non è solo il luogo delle imprese, ma anche quello dove si incontrano le persone e può rappresentare una porta aperta verso l’Asia, attraverso un Paese come il Giappone, che ci conosce in modo più approfondito rispetto alle tre “F” con cui ci identificano gli altri Paesi
asiatici: fashion, forniture, food.

Inoltre, molte sfide giapponesi coincidono con le nostre: invecchiamento demografico, abbandono delle aree rurali. Questo potrebbe essere un momento di incontro per trovare soluzioni insieme. «Naturalmente uno tra i principali motivi della partecipazione a Expo Osaka 2025 è incrementare l’export», ha spiegato Vattani. «Abbiamo effettuato uno studio con il Politecnico di Milano che ha attestato un incremento del 20% delle esportazioni italiane per un valore di 700 milioni di euro. Nel 2022 l’interscambio con il Giappone – ha ricordato Vattani – ha superato i 13,3 miliardi di euro, facendo segnare un +11,2% sull’anno precedente. Il Padiglione Italia sarà un polo di attrazione di investimenti, il potenziale è notevole, sarà un luogo dove possiamo creare contatti, progetti e sinergie con mercati giovani e in forte crescita come quelli asiatici: questa è diplomazia della crescita, una delle linee guida del nostro governo. Il Giappone è presente in Italia con oltre 400 aziende che generano un fatturato di 23 miliardi di euro».

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Letizia Strambi
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