Dossier Ita-Lufthansa: braccio di ferro tra Italia e Ue

Dossier Ita-Lufthansa: braccio di ferro tra Italia e Ue
26 Marzo 10:41 2024 Stampa questo articolo

Com’era prevedibile, la vicenda Ita-Lufthansa, dopo la lettera di obiezioni proveniente da Bruxelles, si arricchisce di un nuovo capitolo a più voci. La prima è quella autorevole del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Pur inviando subito una missiva nella quale il Mef si impegna entro il termine previsto (26 aprile) a inviare le proposte per azzerare le preoccupazioni dell’Ue sulle conseguenze, soprattutto tariffarie, dell’operazione italo-tedesca, Giorgetti non nasconde un certo nervosismo sull’atteggiamento della Commissione Ue, che avrebbe assunto posizioni troppo rigide per non pensare a una pronuncia fortemente influenzata dal pressing esercitato dai francesi (Air France) che da sempre osteggiano questo accordo.

Un rallentamento nei tempi previsti che ha già fatto slittare a giugno, se non addirittura oltre, la definitiva risposta della Commissione, congelando così quei 325 milioni di euro previsti come primo investimento, nonché tutte le procedure operative indispensabili per razionalizzare tempestivamente il network delle due aerolinee. Ritardo che ha indotto più di un analista a prevedere che l’intera operazione, ammesso che riesca a superare tutti gli ostacoli, non decollerà prima della fine dell’anno.

Alle dichiarazioni, e al nervosismo, del titolare del Mef ha fatto eco la voce della Commissaria Ue Margrethe Vestager. Con una replica contenuta in una stringata nota diffusa in serata ha evidenziato come “negli ultimi 10 anni la Commissione Ue ha visionato e approvato numerose fusioni di grandi aziende perché è stata preservata la concorrenza”. Quasi a sottintendere che se Lufthansa e Ita presenteranno rimedi in linea con le richieste di tutela della competitività nei cieli europei, espresse nello statement, cadranno tutte le obiezioni della Commissione Ue, che nei tempi stabiliti approverà l’accordo.

E in queste ore, quasi come una ciliegina sulla torta, arriva la dichiarazione di fuoco del ministro dei Trasporti e infrastrutture, Matteo Salvini, che usa i toni tipici di chi è già in campagna elettorale: «Siamo all’ennesima eurofollia. Con un atto privo di senso. Se Bruxelles proverà a far saltare l’accordo Ita-Lufthansa, l’Ue farà un danno ai lavoratori, all’Italia e un danno all’intera Europa. Non mi stupirebbe che questa sciagurata Commissione finisse così questi cinque anni di attività con un altro atto insensato».

Ha toni più sereni il comunicato di Lufthansa: “Stiamo facendo ulteriori progressi con il nostro investimento pianificato in Ita Airways – si legge nella nota – Analizzeremo le obiezioni presentate dalla Commissione Ue, discuteremo ogni singolo punto con l’Antitrust e, nelle fasi successive, continueremo a cooperare in modo costruttivo con la Commissione”.

Come suggerito da Vestager, il vettore tedesco presenterà una proposta per affrontare le tematiche che preoccupano Bruxelles: “Rimaniamo fiduciosi che l’operazione verrà approvata, anche perché siamo convinti che la concorrenza in Europa, specialmente in Italia, potrà essere rafforzata da una Ita parte del Gruppo Lufthansa. Come parte della nostra struttura multi-hub e multi-brand, Ita beneficerà delle stesse sinergie del nostro Gruppo che hanno già reso Swiss, Austrian Airlines o Brussels Airlines compagnie aeree di successo”.

“La partecipazione del Gruppo Lufthansa in Ita – conclude il comunicato – crea valore aggiunto per entrambi i partner attraverso la combinazione dei nostri marchi e modelli di business, nonché con l’interazione dei nostri hub e reti di collegamento diverse. Possiamo dire di essere pronti a proporre soluzioni costruttive compatibili con una realtà economica dell’aviazione così competitiva come quella italiana e di essere fiduciosi del fatto che Ita diventerà parte della famiglia del Gruppo Lufthansa entro la fine di quest’anno“.

Di certo lo Statement of Obiections dell’Ue ha messo in allarme anche tutto il versante sindacale italiano, in particolare la UilTrasporti che, a poche ore dalla pubblicazione delle osservazioni, ha diramato una nota nella quale si esprime profonda preoccupazione apostrofando polemicamente come “infondati i rilievi e ridicolo il metodo perché chi oggi vorrebbe impedire a Ita Airways di entrare in una grande alleanza è la stessa Dg Competition che due anni fa indicò come condizione necessaria per la nascita della compagnia la sua privatizzazione”.

In particolare il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Ivan Viglietti della Uiltrasporti osservano: «Non riteniamo ci possano essere rischi di distorsioni della concorrenza sul medio raggio come paventato, poichè è ben noto che ci siano compagnie come Ryanair che dispongono di flotte 10 volte superiori, tanto da essere nei fatti in posizione di predominio quasi assoluto sul mercato europeo. Per quanto riguarda il lungo raggio – proseguono Tarlazzi e Viglietti – evidenziamo che il mercato è naturalmente ormai presidiato da tre grandi alleanze intercontinentali e stare fuori da queste per Ita Airways significa non avere un futuro».

E la nota si conclude sottolineando che “in qualità di rappresentanti dei lavoratori di Ita Airways e del suo indotto e di tutti i cittadini italiani che hanno il diritto di avere un servizio di qualità a prezzi competitivi, non può permettere che vengano sollevati tali pretestuosi rilievi e auspica che questo approccio venga radicalmente cambiato in tempi rapidi, in considerazione anche delle imminenti elezioni europee”.

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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