Boeing in ritardo: estate compromessa per Ryanair

04 Marzo 11:42 2024 Stampa questo articolo

Un ritardo nella consegna di alcuni Boeing costringe Ryanair a modificare l’operativo estivo. La compagnia irlandese, infatti, ha confermato che l’azienda americana prevede di consegnare solo 40 dei 57 aeromobili B737-Max8200 previsti entro la fine di giugno 2024.

Il programma attuale di Ryanair per la stagione estiva si basava sulla consegna di almeno 50 aeromobili e ora il vettore si vede costretto a ridurre la flotta di circa 10 aerei, rispetto a quanto previsto per luglio, agosto e settembre. Questo comporterà alcune lievi modifiche all’operativo, all’interno della propria flotta di 600 aeromobili, con riduzioni di frequenze sulle rotte esistenti, piuttosto che tagli alle nuove rotte.

Ryanair ha già operato questi tagli in alcuni degli aeroporti con i costi più elevati, in particolare Dublino, Milano Malpensa, Varsavia Modlin e quattro scali portoghesi, dove i prezzi stanno aumentando più velocemente dell’inflazione nel 2024. In ogni caso, tutti i passeggeri interessati hanno già ricevuto notifiche relative al cambio di pianificazione del proprio volo, le alternative di orario o il rimborso completo, nel caso optino per quest’ultima soluzione.

A causa di questi 10 Boeing che verranno consegnati in ritardo, il traffico passeggeri per l’anno fiscale (marzo 2025) sarà ridotto a poco meno di 200 milioni, rispetto all’obiettivo originale di 205 milioni. Ryanair lavorerà con Boeing per la consegna degli aeromobili durante i mesi di picco di luglio, agosto e settembre 2024, ma non sarà in grado di mettere in vendita i posti per la stagione estiva.

«Siamo molto delusi da questi ultimi ritardi nelle consegne di Boeing – rivela il ceo di Ryanair, Michael O’Leary – ma continuiamo a collaborare con loro per massimizzare il numero di nuovi aeromobili B737 che riceveremo entro la fine di giugno. Queste modifiche forzate ridurranno la crescita del nostro traffico annuale, da 184 milioni nell’anno fiscale 2024, a una cifra tra i 198 e i 200 milioni per l’anno fiscale 2025».

Giocoforza, spiega O’Leary, i costi lieviteranno un minimo: «Questi ultimi ritardi nelle consegne di Boeing, che purtroppo vanno al di là del controllo di Ryanair, uniti alla messa a terra fino al 20% delle flotte Airbus A320 dei nostri concorrenti in Europa, porteranno una capacità più limitata e tariffe aeree leggermente più alte per i consumatori in Europa nell’estate del 2024. Siamo comunque fiduciosi che Boeing risolverà questi ritardi nella produzione e i problemi relativi al controllo di qualità, sia a Wichita che a Seattle».

Finora è stato un inizio 2024 a dir poco “sfortunato” per Boeing. Tutto è partito dall’incidente dell’Alaska Airlines e dalla messa a terra di 171 esemplari di 737-9 Max. Quindi le ispezioni e le indagini per risalire alle cause dell’esplosione del portellone in volo, mentre Airbus e la Cina provano ad approfittare del momento di difficoltà dell’azienda americana. Inevitabili i riflessi sui conti, con la tegola della causa intentata dagli azionisti. Roba da far impallidire la Legge di Murphy, ma per fortuna c’è tutto il tempo per riprendere a volare.

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