Ita-Lufthansa, obiezioni Ue: “Rischio caro voli e meno servizi”

Ita-Lufthansa, obiezioni Ue: “Rischio caro voli e meno servizi”
25 Marzo 12:52 2024 Stampa questo articolo

Alla fine è arrivata con i toni e le declinazioni che in molti temevano. La lettera, o meglio lo Statement of Objections (Dichiarazione delle Obiezioni) della Commissione Ue che Lufthansa e Mef non avrebbero mai voluto ricevere con i contenuti che hanno confermato le preoccupazioni della vigilia: Bruxelles ha sollevato una serie di criticità che l’operazione Lufthansa-Ita, così come è stata articolata, genera, con la restrizione della concorrenza su diversi mercati con rotte in entrata e uscita dall’Italia. In particolare l’Ue rileva che questa concentrazione di rotte danneggia i clienti e l’utenza aerea in generale per via di un aumento delle tariffe e una diminuzione della qualità nei servizi aerei erogati.

La lettera inviata al quartier generale del vettore tedesco e al Mef, che è il referente di Ita Airways, evidenzia in modo esplicito che Lufthansa e Ita gestiscono un’ampia rete di rotte dai rispettivi hub in Austria, Belgio, Germania, Svizzera e Italia. Lufthansa ha joint venture con United Airlines e Air Canada per le rotte transatlantiche e con All Nippon Airways per le rotte verso il Giappone. I partner della joint venture si coordinano su prezzo, capacità, programmazione e condivisione dei ricavi”.

Nel ricordare che a gennaio la Commissione ha avviato un’indagine approfondita per valutare se l’acquisizione di una partecipazione in Ita da parte di Lufthansa limiti la concorrenza nella fornitura di servizi di trasporto aereo passeggeri dentro e fuori l’Italia, si sottolinea pure l’avvìo di un indagine ad ampio raggio sull’analisi di documenti interni e informazioni dettagliate fornite dalle parti, oltre alla raccolta di informazioni e opinioni da compagnie aeree concorrenti, aeroporti, coordinatori di slot e clienti.

La Commissione Ue ha inoltre esaminato le proposte proattive di singoli consumatori, organizzazioni di rappresentanza dei consumatori, aeroporti, compagnie aeree rivali e sindacati, che hanno espresso il loro punto di vista a favore o contro la transazione.

Ed è proprio da questa indagine che Bruxelles argomenta i suoi timori: Sulle rotte a corto raggio che collegano l’Italia con i paesi dell’Europa centralesi legge nello Statement of Objections – Lufthansa e Ita competono testa a testa principalmente con voli diretti, ma anche con voli indiretti. La concorrenza su tali rotte appare così limitata e principalmente operata da vettori low cost, come Ryanair, che in molti casi operano da aeroporti più remoti. Così come la concorrenza risulta  limitata su un certo numero di rotte a lungo raggio tra Italia e Stati Uniti, Canada e Giappone. Su tali rotte la concorrenza di altre compagnie aeree appare insufficiente”.

Nella sua valutazione, la Commissione considera le attività di Ita, Lufthansa e dei suoi partner della joint venture come quelle di un’unica entità dopo la fusione. Creare o rafforzare la posizione dominante di Ita presso l’aeroporto di Linate potrebbe rendere più difficile per i concorrenti fornire servizi di trasporto aereo passeggeri da e per lo scalo.

Ogni anno milioni di passeggeri viaggiano su quelle rotte per una spesa annua complessiva di oltre 3 miliardi di euro. L’obiettivo della Commissione è garantire che l’operazione non comporti effetti negativi per i clienti – consumatori e imprese – in termini di aumento dei prezzi o diminuzione della qualità dei servizi. La Commissione, inoltre, teme che, in assenza di soluzioni adeguate, l’eliminazione di Ita come compagnia aerea indipendente possa avere effetti negativi sulla concorrenza in questi mercati già concentrati.

Le rotte che danno origine a potenziali preoccupazioni rappresentano una piccola percentuale del totale delle rotte stesse e dei passeggeri a corto e lungo raggio serviti da entrambe le parti e dai loro partner di joint venture.

La comunicazione degli “addebiti operativi” – si spiega nel documento ufficiale spedito da Bruxelles – è un passo formale nell’ambito di un’indagine, in cui la Commissione informa per iscritto le società interessate. L’invio di una comunicazione degli addebiti non pregiudica comunque l’esito dell’indagine.

Lufthansa e Mef hanno ora l’opportunità di rispondere alla comunicazione, consultare il fascicolo della Commissione e richiedere un’audizione. Possono proporre soluzioni per affrontare le preoccupazioni preliminari sulla concorrenza individuate dalla Commissione e decidere di presentare rimedi in qualsiasi momento del procedimento fino al termine del ricorso, fissato per il 26 aprile 2024.

Un mese di tempo, quindi,  per inoltrare controproposte, magari con la rinuncia a un determinato numero di slot, come implicitamente richiesto dalla Commissione Ue. Sarà però interessante verificare la posizione di Lufthansa, che già nelle scorse settimane ha fatto intendere di non voler rinunciare a certe rotte strategiche. Di certo, se dovesse sfumare l’operazione con il vettore tedesco, per Ita volare da sola vorrebbe dire affrontare una corsa a ostacoli molto impegnativa. Senza considerare gli interrogativi che sorgerebbero tra quegli investitori chiamati proprio in questi ultimi due mesi a sostenere il potenziamento della flotta, come previsto dal suo piano industriale.

Appena tre giorni fa lo stesso ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, era intervenuto sulla vicenda Ue-Ita-Lufthansa con dichiarazioni piuttosto pesanti riguardo alla Commissione che «bloccando la fusione ostacolerebbe la nascita di un mega vettore europeo», facendo implicito riferimento a uno scenario sempre più dominato da colossi nordamericani, cinesi e arabi. Sempre nei giorni scorsi Michael O’Leary, ceo di Ryanair, aveva invece dichiarato esplicitamente che la vicenda si poteva risolvere con la cessione di Lufthansa e Ita del 30% degli slot su Roma-Fiumicino e Milano.

LE REAZIONI DEI SINDACATI

Non si sono fatte attendere le reazioni dei sindacati. “Infondati i rilievi e ridicolo il metodo perché chi oggi vorrebbe impedire a Ita di entrare in una grande alleanza: è la stessa Dg Competition che due anni fa indicò come condizione necessaria per la nascita della compagnia la sua privatizzazione”, l’attacco di Uiltrasporti in una nota ufficiale, con il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Ivan Viglietti.

“Non riteniamo ci possano essere rischi di distorsioni della concorrenza sul medio raggio come paventato – proseguono Tarlazzi e Viglietti – poichè è ben noto che ci siano compagnie come Ryanair che dispongono di flotte 10 volte superiori, tanto da essere nei fatti in posizione di predominio quasi assoluto sul mercato europeo. Per quanto riguarda il lungo raggio, il mercato è naturalmente ormai presidiato da tre grandi alleanze intercontinentali e stare fuori da queste per Ita significa non avere un futuro”.

“La Uiltrasporti – è la chiusura del comunicato – in qualità di rappresentante dei lavoratori di Ita Airways e del suo indotto e di tutti gli italiani che hanno il diritto di avere un servizio di qualità a prezzi competitivi, non può permettere che vengano sollevati tali pretestuosi rilievi e auspica che l’approccio venga radicalmente cambiato in tempi rapidi, in considerazione anche delle imminenti elezioni europee”.

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Andrea Lovelock
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