BOLOGNA – Sbuffa come un Re quando è circondato da comuni mortali. Nome in codice A350, l’ultimo gioiello di nuova generazione arrivato nella scuderia di Emirates torreggia sugli altri aerei parcheggiati sulla pista rovente dello scalo “Guglielmo Marconi” di Bologna, prima città italiana (e tra le prime 10 al mondo) a dargli il benvenuto. Varato a Dubai nel novembre 2024, è atterrato nell’aeroporto felsineo lo scorso 21 giugno con la tradizionale cerimonia del Water Cannon Salute.
A oggi Emirates è l’unico vettore a operare un volo diretto tra Bologna e Dubai, l’hub strategico della compagnia che collega cinque continenti e raggiunge oltre 150 destinazioni. Ma è il momento di scambiarsi il biglietto da visita con l’A350 per conoscersi meglio.
Mercoledì 23 luglio, temperatura tropicale o quasi: Flavio Ghiringhelli – ancora per pochi giorni country manager Italia di Emirates, ad agosto assumerà un nuovo ruolo internazionale presso l’head office della compagnia a Dubai – indossa i panni dello chaperon per giornalisti e agenti di viaggi (l’attuale impatto del 70% della produzione di Emirates arriva dal mondo trade): prima nell’elegante salone dell’Hotel Flyon insieme a Nazareno Ventola, amministratore delegato del Guglielmo Marconi, poi a bordo dell’A350. Il pezzo forte della giornata.
Gli leggi negli occhi un’emozione particolare, quando definisce «interessante» il suo prossimo incarico, che ha comportato anche la sua uscita di scena in qualità di presidente di Ibar, Italian board of airlines representatives: al suo posto Rita Gaglione, head of airport incentives di Ita Airways.
TUTTI A BORDO
Ma prima di dare la parola a Ghiringhelli, è ora di passare ai raggi X, l’A350, dove saliamo tutti dopo aver indossato un giubbetto catarifrangente. I posti sono 312, suddivisi in tre classi: 32 in Business, 21 in Premium Economy – esordio assoluto sulla rotta Dubai-Bologna per una classe di viaggio che coniuga eleganza e accessibilità – e 259 in Economy, che resta comunque il fulcro dell’attività della compagnia. Un’annotazione: non è escluso che in futuro possa essere aggiunta la First Class. Dodici gli assistenti di volo avvolti nelle loro eleganti e tradizionali divise.

Se non si resta a bocca aperta, poco ci manca: interni curatissimi, ampio spazio tra i sedili in pelle color crema, design siglato Mercedes in Premium come in Business, dove i passeggeri possono usufruire di uno schermo grande e uno più piccolo, con letti e ogni comfort che assicurano un volo in totale relax. Sopra le teste scorre un soffitto illuminato da una luce blu intensa: un pezzo di cielo al servizio di Emirates.
Qualche accenno ad altri “particolari”, non proprio di semplice contorno. Menù gourmet ispirati alle tradizioni culinarie regionali, una ricca selezione di bevande – tra cui lo Chandon Vintage Brut 2016, esclusiva globale per i passeggeri Emirates Premium Economy – amenity kit dedicati e l’accesso al pluripremiato sistema di intrattenimento a bordo ice, con oltre 6.500 canali on demand in più di 40 lingue.
«Emirates ha deciso di investire sull’A35o perché è versatile, con configurazioni che possono variare rispetto ad altri modelli – spiega Ghiringhelli – A fare la differenza sono le dimensioni: più piccolo rispetto al 777, è stato scelto in base alle logiche dì riempimento delle destinazioni servite, il che potrebbe anche permettere in futuro di avere una doppia frequenza giornaliera. È un aereo concepito perché i clienti ne possano cogliere le qualità, la sofisticazione e le comodità. inoltre, è una grande risposta alle esigenze di sostenibilità».

In ordine ce ne sono 65. A proposito, proprio a causa della telenovela consegne è slittato il varo dell’A350. In generale anche Emirates, come le altre compagnie, sta soffrendo per questo motivo: «Assolutamente sì – conferma Ghiringhelli – Airbus ha rallentato di molto le consegne, in primis perché la richiesta dai vettori di tutto il mondo per la produzione dell’A350 è estremamente elevata. Dall’altra parte perché Emirates disegna i propri interni, quindi impone un certo tipo di design. Per cui siamo sempre molto attenti affinché la preparazione dell’aeromobile avvenga in base ai nostri canoni. E questo comporta dei ritardi».
Un dettaglio da non trascurare: con il progressivo arrivo dei 350 si liberano alcuni 777 che Emirates può rimettere in flotta aprendo nuove destinazioni, oppure mandarli all’interno del ciclo di refitting per riposizionarli.
IL GEMELLAGGIO CON BOLOGNA
E poi c’è Bologna, un punto di riferimento imprescindibile per Emirates in Italia: «Siamo felicissimi che il 350 sia qui – rimarca con orgoglio Ghiringhelli – La nostra partnership decennale con il “Gugliemo Marconi” è un percorso lastricato di successi e di crescita condivisa: solo lo scorso anno siamo stati al fianco dell’aeroporto per festeggiare insieme l’importante traguardo di 10 milioni di passeggeri. Due anni fa invece il team dell’aeroporto ha celebrato insieme a noi il milionesimo passeggero di Emirates in questo scalo».
Un sodalizio rinsaldato dal nuovo illustre ospite, sottolinea il country manager Italia: «Oggi siamo qui per segnare un nuovo capitolo, con l’arrivo dell’A350, un vero e proprio simbolo di innovazione e qualità. Siamo convinti che questo aeromobile di ultima generazione non solo migliorerà l’esperienza di volo dei nostri passeggeri, ma farà anche da catalizzatore per lo sviluppo degli scambi commerciali e culturali, rafforzando ulteriormente i legami tra Bologna, l’Italia e il resto del mondo».

Emirates, insomma, ha scelto Bologna come uno dei primi scali al mondo in cui far atterrare il nuovo Airbus 350, riconoscendo la posizione strategica dell’aeroporto Marconi, che è un hub regionale chiave e serve un’area che va ben oltre i confini della città, includendo Modena, Parma, Ferrara e Rimini e apprezzandone l’efficienza delle infrastrutture e il dinamismo del tessuto economico locale.
«L’A350 è una scelta ponderata – osserva Nazareno Ventola – È un simbolo di innovazione e massimo livello di qualità del servizio, nel collegamento diretto giornaliero con Dubai. Bologna ha dimostrato grande resilienza dopo la pandemia: nel 2024 abbiamo superato i 10 milioni di passeggeri e nel 2025 vogliamo andare oltre».
«Pensavamo a una contrazione del traffico a causa dei lavori in area Schengen – svela Ventola – In realtà, pur con una capacità nel picco ridotta del 40% nella Summer, abbiamo gli stessi voli dello scorso anno. Evidentemente c’è stato un riposizionamento sulle “valli operative“, con una distribuzione diversa. L’anno prossimo torneremo con una capacità più alta e siamo convinti di crescere ulteriormente. In prospettiva puntiamo molto sul mercato del Nord America, anche se è difficile, e valuteremo l’India».
Tour finito, stampa a terra con un po’ di magone: peccato, un “giro di prova” a Dubai ci sarebbe stato proprio bene. Allacciate le cinture, il Re è pronto a librarsi in volo dopo essersi scrollato di dosso gli sguardi di ospiti e degli aerei che gli fanno corona. Lo scettro si alza, è l’ordine per il decollo: rotta sull’Emirato.
Le foto sono state fornite dall’ufficio stampa Emirates.
Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004
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