Tutti aggrappati alla Naspi. L’allungamento dell’indennità mensile di disoccupazione sembra la chiave per risolvere il rebus dei quasi 2.000 ex Alitalia, per i quali è stato deciso lo stop della cassa integrazione al 31 ottobre e avviata la procedura di licenziamento collettivo.
Un’idea maturata dopo un vertice al ministero del Lavoro, riferisce l’AdnKronos, anche se i sindacati precisano: “Una buona soluzione, ma non basta: bisogna prorogare la Cigs e ritirare le lettere di licenziamento inviate da Alitalia Sai in amministrazione straordinaria”.
Naspi, dunque, estesa a 3 anni per tutti e a 4 per chi invece raggiungerà i requisiti per andare in pensione nell’arco dei prossimi 4 anni, circa 400 persone sul totale dei 1.997 dipendenti della ex compagnia di bandiera. A finanziarla sarebbe il Fondo straordinario del trasporto aereo.
Tutto è in divenire. tanto che si attende ancora l’ufficializzazione dell’accordo. “Resta il fatto – ribadiscono le sigle di settore – che questo è un giorno triste perché i lavoratori sono stati di fatto licenziati”.
C’è però un aspetto positivo da sottolineare: “Un anno aggiuntivo di Naspi a totale carico del Fondo straordinario del trasporto aereo e valido anche ai fini dei versamenti contributivi è a beneficio di tutti i lavoratori del settore del trasporto aereo”, riferiscono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporto Aereo e Anpac.



