Hotel, Italia terra di investimenti: spesi già 5,1 miliardi

Hotel, Italia terra di investimenti: spesi già 5,1 miliardi
07 Agosto 12:03 2025

Nuovo primato dell’ospitalità italiana. Secondo lo studio Research & Data Intelligence di Patrigest, società del Gruppo Gabetti specializzata in research, advisory e valuation, l’Italia – nel 2024 – è stato tra i primi Paesi europei per investimenti nella “corporate hospitality“, con un volume di 2,6 miliardi di euro.

Si tratta di un settore in evoluzione anche in termini di nuovi flussi turistici. E il primo semestre 2025 conferma il forte dinamismo del comparto, in un contesto di ripresa globale del turismo e una fase di profonda trasformazione con la consistente crescita dei flussi internazionali e il consolidamento della domanda di strutture di fascia alta.

Il nostro Paese si distingue soprattutto per le operazioni value-add e il suo riposizionamento nel rating internazionale.

Si conferma infatti l’interesse da parte degli investitori per operazioni value-add per realizzare hotel di fascia medio-alta e lusso, in un’ottica di riposizionamento dell’immobile, al fine di ottenere maggiori margini di profitto a lungo termine. Le acquisizioni che hanno riguardato strutture non operative, da ristrutturare, convertire e i nuovi sviluppi sono state infatti il 31% nel primo semestre del 2025.

«Lo scenario delineato dal nostro report – sottolinea Luca Dondi dall’Orologio, amministratore delegato di Patrigest/Gruppo Gabetti – evidenzia un settore ricettivo in piena evoluzione, sostenuto da una domanda internazionale in crescita, da forti spinte qualitative e da condizioni macroeconomiche favorevoli. L’Italia si conferma protagonista della scena turistica europea, con ampi margini di sviluppo per chi saprà intercettare e valorizzare le nuove tendenze.

Oltre il 54% dei turisti oggi sceglie hotel a 4 e 5 stelle, a fronte di un’offerta ancora centrata sulla fascia media: una discrepanza che rappresenta un’opportunità strategica di riposizionamento per molte strutture esistenti. Allo stesso tempo, l’offerta abitativa in short term si rivela imprescindibile per sostenere i volumi di arrivi e presenze registrati negli ultimi anni, contribuendo in modo determinante all’attrattività complessiva delle destinazioni turistiche. Il trend premium è evidente anche sul fronte degli investimenti, dove gli hotel di fascia alta hanno rappresentato oltre la metà del volume transato nel primo semestre del 2025».

D’Altra parte, sempre secondo gli analisti di Patrigest, lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi, tornato sotto i 100 punti base (non accadeva dal 2021), evidenzia una percezione di minore rischiosità del nostro Paese e un aumento della fiducia dei mercati e degli investitori.

Nel dettaglio della ricerca, nel primo semestre 2025 sono stati investiti in Italia, solo nel settore corporate, un totale di 5,1 miliardi di euro, +44% rispetto allo stesso periodo del 2024.

La maggior parte degli investimenti è stata registrata nel Nord Italia (55%), seguono il Centro (23%), grazie alla performance di Roma (area in cui si è stato transato il 17% del volume totale), e il Mezzogiorno (22%).

Oltre alla Capitale, le province più dinamiche sono state Como (20% del volume), Venezia (17%), Napoli (15%) e Milano (12%). Le sponde del Lario si confermano oggi tra le location più ambite dagli investitori in materia di hospitality.

Per curiosità, tra i deal più rilevanti del primo semestre 2025 si riporta la vendita degli hotel di lusso Cesar Augustus ad Anacapri, per circa 160 milioni di euro, e il JW Marriot di Venezia per circa 140 milioni di euro. Si conferma il primario interesse degli stakeholder per investimenti in strutture di fascia alta: gli hotel a 5 stelle costituiscono oltre la metà del volume transato (il 54%), seguono i 4 stelle con il 38%.

Le operazioni hanno coinvolto una vasta gamma di tipologie di investitori: gli acquirenti più attivi nel semestre sono stati gli hotel operator (40%), seguiti dai fondi di private equity, dagli investitori istituzionali, dai family office e privati alto spendenti e dagli sviluppatori.

L’interesse per gli operatori e investitori inizia anche a spostarsi dalle primary location per ricercare rendimenti e nuove opportunità in mercati emergenti o “nuovamente emergenti”. Fra questi di segnalano il Lago di Como, la Sardegna, il Lago Maggiore, la Riviera delle Palme, e le Dolomiti, sempre più nel radar degli investitori.

Un’elevata domanda turistica, flussi in aumento e un’offerta non ancora satura rendono queste location ideali per gli investitori. Fra queste il Lago Maggiore si conferma l’area a oggi a prevalente vocazione straniera, essendo il turismo domestico spesso locale o di seconde case. Seguono le Dolomiti (56% di stranieri) e la Sardegna (52%).

Riguardo poi all’immediato futuro, le previsioni delineate dal team Research & Data Intelligence di Patrigest per i prossimi anni sui flussi turistici evidenziano una ripresa graduale della componente estera, con i non residenti attesi in crescita costante fino al 2027. Al contrario, i flussi domestici mostrano segnali di stabilizzazione, con variazioni marginali e una leggera flessione nel medio periodo.

Complessivamente, il mercato turistico nazionale si avvia verso un equilibrio post-pandemia, trainato dalla domanda internazionale. Le previsioni per il triennio 2025-2027 delineano uno scenario favorevole per il settore alberghiero italiano, con investimenti attesi in crescita del +19% nel 2025, per arrivare a un +25% nel 2027, rispetto al 2024.

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