I grandi piani di Turkish Airlines per il centenario

I grandi piani di Turkish Airlines per il centenario
30 Giugno 16:00 2025

Turkish Airlines si è da tempo definita più di una semplice compagnia di bandiera. Con l’avvicinarsi del suo centenario, nel 2033, è ancora più evidente il suo impegno per una strategia che privilegia la diplomazia culturale e il flusso di cassa.

La compagnia aerea, posseduta al 49% dal fondo sovrano turco, non ha fatto mistero delle sue ambizioni globali. Vola già in più Paesi di qualsiasi altra compagnia aerea, ma non si ferma qui. «Puntiamo a raggiungere una flotta di oltre 810 velivoli entro il 2033», ha dichiarato il presidente Ahmet Bolat, in un’intervista a Skift. Un massiccio ordine di Airbus fino a 350 velivoli, annunciato nel dicembre 2023, è uno dei pilastri di questa espansione.

«Non cresceremo come prima. In passato, la nostra crescita era di circa il 13% [annuo]. Ora, il nostro tasso di crescita si è ridotto al 7-8%. Quindi non ci saranno 10 [nuove] città all’anno. Nel prossimo decennio, prevediamo di aprire circa 30 o 35 nuove città in totale». Bolat ha affermato che l’espansione sarà alimentata anche dall’aumento delle frequenze verso le destinazioni esistenti, per rendere i tempi di transito ancora più efficienti. Il suo hub di Istanbul, inaugurato nel 2018 e progettato per servire 200 milioni di passeggeri all’anno, è fondamentale per la visione della compagnia aerea.

IL TURISMO CULTURALE

Bolat è ottimista su quello che definisce «turismo culturale» – che ha in parte una valenza diplomatica, in parte si tratta di una scommessa economica sui viaggiatori con un alto budget – e ha già una lista di obiettivi da raggiungere. «Siamo interessati specificamente a 11 mercati. Alcuni di questi si trovano in Asia: Giappone, Singapore, Taiwan, Cina, Indonesia, Malesia e Corea; altri, in Occidente: Canada, Messico e Stati Uniti», ha affermato. L’obiettivo finale è portare 15 milioni di visitatori in Turchia per viaggi di turismo culturale. Questi viaggiatori benestanti non saranno solo passeggeri della compagnia aerea nazionale, ma daranno anche impulso all’economia turca attraverso la spesa a terra. Di notevole importanza, lo scorso anno, l’accordo con la Cina che consente un numero più che raddoppiato di voli tra i due Paesi: da 21 a 49 alla settimana.

Bolat ha anche menzionato Francia, Spagna e Italia come mercati di riferimento per quelli che definisce «scambi di turismo culturale». Fa parte di una tendenza più ampia, ampiamente adottata dai concorrenti globali di Turkish Airlines, volta a incoraggiare i passeggeri a trascorrere del tempo nella destinazione durante il loro transito.

Centrale l’espansione della compagnia aerea negli Stati Uniti, dove serve 14 destinazioni, la maggior parte con frequenze giornaliere o bigiornaliere. «Non abbiamo assistito a una flessione come quella che hanno dovuto affrontare gli altri», ha dichiarato Bolat, quando gli è stato chiesto di un possibile rallentamento della domanda. «Gli Stati Uniti sono ancora il nostro mercato più grande. L’anno scorso, 1,7 milioni di americani sono venuti in Turchia. Non tutti in aereo, alcuni in crociera e così via, ma il nostro obiettivo è di arrivare a 5 milioni».

LE OFFERTE PREMIUM

Parlando con Skift, lo scorso anno, Bolat ha escluso l’introduzione di una cabina di classe economica premium. Compagnie come Emirates, Korean Air, Finnair e Klm hanno tutte installato questa opzione di fascia media negli ultimi anni.

La compagnia aerea ha anche resistito alla tentazione di unirsi alle rivali nel reintrodurre la prima classe. Questo lascia Turkish con una configurazione a due classi su tutta la sua flotta globale. Concentrandosi sulla strategia a due classi, Turkish ha registrato il miglior fattore di riempimento – l’occupazione media di un aereo – in business class nella storia della compagnia aerea. «Posso dirvi che è superiore al 60% e vicino al 70%», ha detto. In termini di load factor, Turkish Airlines ha aumentato di quasi 10 punti percentuali i livelli pre-pandemia: un dato importante, perché i passeggeri premium generano solitamente un fatturato tre o quattro volte superiore a quello dei passeggeri di classe economica.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore