All’inizio, sembrava la solita proposta – tra il reale e il paradossale – del presidente statunitense, Donald Trump. Ma all’idea di una Riviera di Gaza, il distopico progetto di trasformare la devastata striscia palestinese in una specie di nuova Dubai, o Las Vegas, qualcuno sta davvero lavorando. Il progetto, condiviso con l’amministrazione Trump, è stato ideato – secondo quanto riportato dal Financial Times – da alcuni imprenditori israeliani e prevede di mandare via i palestinesi pagandoli 9.000 euro ciascuno: una cifra sufficiente, secondo loro, a convincere almeno un quarto degli oltre 2 milioni di abitanti.
IL RUOLO DELL’ISTITUTO DI BLAIR E DEL BCG
Il quotidiano della City ha scoperto che alle discussioni hanno partecipato anche due membri dello staff del Tony Blair Institute (Tbi), uno dei quali aveva approntato un documento con alcune proposte. Il piano, visionato dal Financial Times, ha utilizzato modelli finanziari sviluppati da due membri dello staff del Boston Consulting Group (Bcg) per reimmaginare Gaza come un fiorente polo commerciale. Intitolato Great Trust, è stato condiviso con l’amministrazione Trump.
Sebbene il Tony Blair Institute non abbia né redatto, né approvato la presentazione finale, due membri dello staff dell’istituto dell’ex primo ministro britannico hanno partecipato a gruppi di discussione e chiamate durante lo sviluppo del progetto, secondo fonti a conoscenza del progetto.
LE PROPOSTE
Un lungo documento sulla Gaza del dopoguerra, scritto da un membro dello staff del Tbi, è stato condiviso all’interno del gruppo per la valutazione. Tra le idee proposte, quella di una Riviera di Gaza con isole artificiali al largo della costa simili a quelle di Dubai, iniziative commerciali basate sulla blockchain, un porto in acque profonde per collegare Gaza al corridoio economico India-Medio Oriente-Europa e zone economiche speciali a bassa tassazione. Il documento del Tbi afferma che la devastante guerra a Gaza ha “creato un’opportunità unica nel secolo per ricostruire Gaza dai suoi principi fondamentali… come una società sicura, moderna e prospera”.
Nonostante alcune sovrapposizioni, la presentazione degli imprenditori israeliani, lunga più di 30 pagine, differisce significativamente dal documento redatto dallo staff del Tbi. Il documento dell’istituto non faceva riferimento al trasferimento dei palestinesi, un’idea sostenuta dal presidente Trump all’inizio di quest’anno, ma condannata a livello internazionale.
LE SMENTITE
Quando il Financial Times lo ha contattato per la prima volta in merito al suo ruolo nel progetto, un portavoce del Tbi ha dichiarato: «L’articolo è completamente sbagliato… Il Tbi non è stato coinvolto nella preparazione del piano, che era un piano del Bcg, e non ha avuto alcun contributo al suo contenuto».
Tbi ha affermato che Blair ha sempre lavorato, negli ultimi 20 anni, per una «Gaza migliore per i suoi abitanti, certo non trasferendo i suoi abitanti, una proposta che Tbi non ha mai elaborato, sviluppato o approvato».
Allo stesso modo, Boston Consulting Group ha sostenuto che l’iniziativa era stata portata avanti all’insaputa dei vertici della società e ha affermato di aver licenziato i due partner che se ne stavano occupando, non prendendo alcun compenso.



