Il cicloturismo pedala forte: +35% secondo Isnart
Quanto vale il cicloturismo? 5,5 miliardi di euro nel 2023 – +35% rispetto al 2022 e +19% sul 2019 – in base ai dati del quarto rapporto Isnart presentato al Forum ospitato all’interno della fiera a tema che si è svolta a Bologna dal 5 al 7 aprile e ha registrato 15.000 partecipanti.
La terza edizione dell’evento, organizzato da Bikenomist, si è confermata un punto di riferimento e d’incontro di territori, operatori e di chi sceglie la bici per le proprie vacanze, ma anche un momento di formazione per giornalisti e operatori del settore: nel complesso hanno partecipato oltre mille professionisti.
Il Forum del cicloturismo ha offerto uno sguardo dal locale all’internazionale, grazie alle esperienze di Toscana, Fiandre e Gran Canaria e la presenza di 15 buyer europei. Un focus sullo sviluppo di nuovi modelli di business e momenti di formazione dedicati agli hotel che vogliono aumentare la propria attrattività nei confronti di chi pedala e a chi intende avviare un noleggio di biciclette per beneficiare della crescita del settore grazie anche ai contatti con i produttori presenti. Per l’occasione è stata creata la “Guida del cicloturismo”, un elenco di oltre 100 operatori presenti per favorire il contatto tra i professionisti.
Il rapporto Isnart-Legambiente in collaborazione con Bikenomist, “Viaggiare con la bici”, ha confermato che il cicloturismo è uno dei segmenti a forte trend di crescita, nell’ambito del contesto più ampio del turismo attivo e in plein air: 56,8 milioni di presenze nel 2023. Da qui è emerso anche il profilo del cicloturista medio: millennial, alto-spendente (95 euro al giorno contro i 59,6 del turista tradizionale), con un reddito che nel 76% dei casi è medio o medio-alto. Il rapporto completo è scaricabile dal sito di Isnart.
«Il cicloturismo italiano è molto cresciuto in questi ultimi anni – sottolinea il dirigente dell’area ricerca di Isnart, Paolo Bulleri – anche grazie agli sforzi di tanti imprenditori che hanno saputo investire per offrire esperienze e servizi di qualità, contribuendo a vivificare, anche economicamente, molte aree interne del Paese, lontane dai tradizionali flussi turistici. Credo, tuttavia, che ci siano ancora ampi spazi di mercato da cogliere e per farlo serva una vision coerente e integrata che sappia posizionare ancora meglio l’offerta cicloturistica del Paese, in particolare sui mercati internazionali».
Tra le destinazioni estere Spagna, Catalogna, Gran Canaria, Algarve in Portogallo, Turchia, Fiandre, Croazia, Slovenia, Fiandre in Belgio e Giordania hanno saputo sfruttare le loro risorse naturalistiche e turistiche, diventando mete ambite da chi ama scoprire i territori in sella a una bici.
La Fiera si è aperta e conclusa con un appello al Senato, affinché rigetti il disegno di legge di prossima discussione per la modifica del codice della strada: molte norme non garantiscono la sicurezza dei ciclisti e rappresentano, quindi, una seria minaccia per la crescita del settore.
«L’obiettivo – ha osservato Pinar Pinzuti, direttrice della Fiera e membro del consiglio di EuroVelo – è connettere le persone con i territori, con il mezzo ideale per farlo, la bicicletta. Il cicloturismo non è solo una nicchia di appassionati, ma un settore che si sta consolidando con professionisti di varie competenze dal punto di vista tecnico, promozionale e di pianificazione e progettazione infrastrutturale».