Il turismo organizzato cresce:
la (prima) fotografia del PoliMi

Il turismo organizzato cresce:<br> la (prima) fotografia del PoliMi
13 Ottobre 11:22 2025

Il turismo organizzato continua a crescere, parola dell’Osservatorio Travel Innovation e Business Travel della PoliMi School of Management, che da gennaio scorso ha avviato una collaborazione con l’Annuario del Turismo Italiano, storica pubblicazione del Gruppo L’Agenzia di Viaggi.

Secondo una nuova ricerca del Politecnico di Milano, a cui hanno partecipato oltre 400 tra tour operator, network e agenzie di viaggi, il turismo organizzato prosegue la crescita a tassi superiori al ricettivo, grazie in particolare alla componente outgoing e a una primavera ricca di ponti.

Il comparto, infatti, si assesta tra i 6,2 e i 6,5 miliardi di euro (+5% sul 2024). La crescita è guidata in particolare dai tour operator (+7%), mentre le agenzie di viaggi registrano un +4%. Stando ai numeri del Polimi il 12% degli italiani prenota in agenzia, perché garantisce una gestione completa del pacchetto, competenza e sicurezza. Ed è la prima volta che il PoliMi accende i riflettori proprio sul turismo organizzato, restituendoci un dato mai elaborato prima.

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Quanto al mercato delle attività outdoor, altro segmento in espansione (vedi l’ultima novità in casa Nicolaus Valtur), questo sale a 1,11 miliardi di euro (+3%), sostenuto da un lieve aumento di partecipazioni e prezzi. Le attività all’aria aperta sono quelle preferite dai viaggiatori: il 78% degli italiani le ha praticate nei viaggi dell’ultimo anno, seguite da visita a musei, monumenti e mostre (65%) e attività di relax e benessere (54%).

QUATTRO VIAGGI ALL’ANNO PER GLI ITALIANI

Dall’indagine su oltre mille viaggiatori italiani emerge che i connazionali effettuano in media quattro viaggi all’anno. La motivazione principale di scelta della destinazione è il desiderio di rilassarsi e ridurre lo stress (valutazione media 4,2 su 5), seguita dall’interesse a conoscere la cultura locale e condividere interessi con persone simili a sé. Anche il digital detox è ormai una realtà diffusa: il 46% degli italiani ha deciso di disconnettersi dai social almeno una volta durante le ultime vacanze.

Inoltre, l’indagine conferma l’attenzione sull’intelligenza artificiale: il 33% ha usato strumenti di Ai, soprattutto per ricevere suggerimenti di itinerari (52%), ottenere informazioni (44%) e cercare attività in loco (42%). L’85% di chi l’ha utilizzata la considera utile o fondamentale. Resta però alta la quota di viaggiatori che non l’ha usata (67%).

«L’intelligenza artificiale è già entrata nell’esperienza di viaggio – evidenzia Eleonora Lorenzini, direttrice dell’Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano – Un viaggiatore italiano su tre l’ha utilizzata per ricevere suggerimenti di itinerario, ottenere informazioni o scoprire attività in loco, e l’85% di chi l’ha sperimentata la giudica utile o addirittura fondamentale. Ma resta un supporto complementare rispetto ad altri canali consolidati: i motori di ricerca sono ancora il primo strumento di ispirazione, per il 61%, e le ota costituiscono il canale preferenziale di prenotazione. Le agenzie di viaggi confermano la loro centralità ma è anche interessante notare come il 45% dei clienti abbia interagito con loro da remoto. L’ecosistema si conferma quindi in evoluzione, ma ancora ibrido, con relazioni fisiche e digitali che convivono e si potenziano a vicenda».

E-COMMERCE E OSPITALITÀ, NON BENISSIMO

Il mercato dell’ospitalità in Italia raggiunge i 38,2 miliardi di euro (+1% sul 2024) secondo lo studio. L’andamento piatto del mercato è frutto di una dinamica di prezzi ancora in crescita (+2,9%, secondo l’Indice dei Prezzi al Consumo di Istat), con una domanda in lieve contrazione, complice la diminuzione dei flussi provenienti da alcuni mercati storicamente rilevanti come la Germania. Rallenta l’extra-alberghiero, che razionalizza l’offerta, mentre l’open air resta stabile (+0,3%).

Anche la crescita dell’e-commerce rallenta (+2%), confermando però un’incidenza del 57%. Si mantengono costanti gli equilibri tra canali diretti e intermediati, sebbene aumenti il ricorso ai canali indiretti digitali, in particolare per l’extra-alberghiero, che continua a trovare nelle ota lo strumento di prenotazione privilegiato.

«Quest’anno non è tanto l’online a trainare il ricettivo – commenta Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano – Quanto piuttosto l’aumento dei prezzi, che ha sostenuto la crescita del settore pur in presenza di una domanda in lieve contrazione. L’e-commerce resta comunque centrale, con un’incidenza ormai strutturale sul mercato, ma la sua crescita si è allineata a quella complessiva, segnalando che siamo entrati in una fase di maturità: non più boom, bensì consolidamento dei modelli digitali e maggiore attenzione all’equilibrio tra canali online e offline».

ANCHE NEI TRASPORTI LA CRESCITA SI ATTENUA

Il comparto trasporti raggiunge quota 27,6 miliardi di euro (+5% rispetto al 2024), confermando una crescita ma a una sola cifra dopo l’exploit del biennio precedente. Il comparto aereo cresce del 5%, ma non è più l’unico motore del settore: crescono anche i trasporti via terra (+4%) e il noleggio auto (+7%).

L’e-commerce dei trasporti si stabilizza su valori elevati raggiungendo i 19,3 miliardi di euro, pari al 70% del mercato. In questo segmento, prevalgono nettamente le prenotazioni dirette (85%), soprattutto per il comparto aereo.

«Dopo anni di crescita eccezionale, il mercato dei trasporti si assesta su un trend più contenuto – sottolinea Federica Russo, ricercatrice senior dell’Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano – Con un incremento del 5% che segna il ritorno a una dinamica fisiologica dopo i picchi post-pandemici, guidati da una crescita incontrollata delle tariffe. Sul fronte digitale, l’e-commerce si conferma la modalità di acquisto prevalente e ormai strutturale, con una penetrazione stabile al 70%, ben superiore al periodo pre-pandemico e segno di un cambiamento irreversibile nelle abitudini di prenotazione dei viaggiatori».

Il viaggio rimane una dimensione centrale anche fuori dai periodi canonici di vacanza. L’86% dei viaggiatori ha fatto almeno una gita fuori porta in giornata nell’ultimo anno e un viaggiatore su quattro ha scelto il treno per spostamenti più sostenibili.

L'Autore

Giulia Di Camillo
Giulia Di Camillo

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