Ita-Lufthansa, perché l’esito
non è affatto scontato

Ita-Lufthansa, perché l’esito<br> non è affatto scontato
23 Maggio 11:01 2024 Stampa questo articolo

«Si tratta di un caso delicato dove ci sono problemi di concorrenza, c’è un rischio che i prezzi salgano e le frequenze calino. Spetta alle compagnie aeree illustrare come evitare che questo accada ed è esattamente questa la fase in cui ci troviamo: non è stata presa alcuna decisione proprio perché si tratta di una fusione molto importante anche per gli italiani che vogliono viaggiare». Così parlò Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione Ue, tornata sul dossier Ita-Lufthansa-con una risposta piuttosto evasiva a chi le chiedeva aggiornamenti sulla questione.

Si fa quindi sempre più trepidante l’attesa nei quartieri generali di Lufthansa e del Mef, quale referente di Ita Airways, per le risposte della Commissione Ue alle nuove controproposte che i due “promessi sposi” – come ha auspicato il presidente di Ita, Antonino Turicchi, a L’Agenzia di Viaggi Magazine – avrebbero già inviato ieri a Bruxelles.

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, infatti, le nuove rinunce di Lufthansa non sarebbero ancora del tutto soddisfacenti, poiché il vettore tedesco – che ai primi di maggio aveva condiviso con Ita una controproposta con taglio del 12% dei voli su Linate – avrebbe concesso il rilascio di altri slot, ma non avrebbe nessuna intenzione di tagliare fino al 30% quelli che la Commissione Ue ha esplicitamente chiesto sul City airport di Milano. Così come non ci sarebbe alcun ulteriore taglio per i collegamenti verso il Nord America, che era l’altra preminente condizione posta dalla Commissione Ue.

Alla luce di queste anticipazioni, tutte da verificare, appare sempre più difficile ottenere il via libera di Bruxelles all’operazione Ita-Lh, anche perché accanto alle “objections” relative agli slot su Milano e Roma, ci sarebbe anche la questione legata al passaggio di Ita da SkyTeam alla Star Alliance, dove Lufthansa condivide con United Airlines e Air Canada una quota mercato importante che con l’ingresso della compagnia aerea italiana diventerebbe ancor più decisiva nella connettività aerea tra l’Europa e le Americhe. In merito a quest’ultimo scenario commerciale gli stessi analisti sostengono che l’Ue non vuole e non può creare un precedente, dal momento che c’è anche in ballo l’altra spinosa vicenda della Iag con l’acquisizione di Air Europa, dove tra le “objections” di Bruxelles ci sono le rotte verso il Sudamerica sulle quali non si deve e non si vuole avallare posizioni di cartello o ruoli dominanti rispetto agli altri competitor, così come nel Nord America.

Di certo si sa che Ita e Lufthansa hanno poche settimane per giocarsi le ultime carte e far sì che il 4 luglio la Commissione Ue dia il suo benestare al tanto atteso matrimonio. La partita si gioca anche sul piano tariffario, dove Bruxelles è stata più volte esplicita: le partnership nei cieli non devono generare rischi di aumenti delle tariffe aeree, da sempre nel mirino della Ue, e quindi danneggiare i viaggiatori. Se le condizioni operative di un accordo tra vettori lasciano sul campo questi rischi, la Commissione Ue non avrebbe difficoltà a bocciare il dossier Ita-Lufthansa.

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Andrea Lovelock
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