Italian Cruise Watch: oltre 15,4 milioni di crocieristi nel 2026

Italian Cruise Watch: oltre 15,4 milioni di crocieristi nel 2026
27 Ottobre 12:07 2025

Si profila un 2026 da record per il mondo crocieristico in Italia: oltre 15,4 milioni di turisti movimentati nei porti (+2,6% sul 2025) e nuovo primato per il numero di accosti – 5.680 (+2,7% sul 2025) – previsti in 60 porti del Paese.

Sono le previsioni, contenute nell’Italian Cruise Watch, che hanno tenuto banco alla 12ª edizione di Italian Cruise Day a Catania, il forum itinerante per l’industria crocieristica italiana, ideato e organizzato da Risposte Turismo, quest’anno in partnership con l’Autorità di Sistema del Mar di Sicilia Orientale.

I risultati sono frutto della proiezione effettuata sulle previsioni di oltre 50 porti, rappresentativi del 91% sia del traffico crocieristico nazionale sia delle toccate nave, tenendo conto di numerosi fattori capaci di incidere sulle stime nel medio periodo, tra i quali i possibili cambi di itinerari delle navi durante la stagione e l’occupazione media. Un altro data da sottolineare: oltre 1 miliardo di euro di investimenti nei porti crocieristici pianificati nel triennio 2026-2028.

Scendendo nei dettagli, Civitavecchia si confermerà primo porto crocieristico del Paese e tra i principali a livello mondiale, raggiungendo i 3,7 milioni di passeggeri movimentati (imbarchi, sbarchi e transiti, + 4,8% sul 2025) grazie a 900 accosti (+1,1% sul 2025).

Alle sue spalle, ribadite le posizioni del 2025, con Napoli al secondo posto (circa 1,9 milioni di passeggeri movimentati, -5,9% e poco più di 500 accosti, -9,8% sul 2025) e Genova al terzo (circa 1,7 milioni di passeggeri movimentati, in linea con il 2025 e 320 accosti, -3,0%).

Per il 2026 oltre previsto un nuovo record storico di traffico crocieristico per Civitavecchia, Genova, Palermo, Messina, Cagliari, Ravenna, Salerno e Catania.

NAVI GREEN, MA I PORTI NON SONO PRONTI

Intanto, Nikos Mertzanidis, executive director in Europa di Clia, l’associazione delle compagnie crocieristiche, durante il suo intervento ha messo l’accento sulle carenze dell’aspetto green: «Il 60% delle navi è pronto per l’Ops (Onshore Power Supply), l’alimentazione elettrica terrestre, ma appena il 3% dei porti».

«Le compagnie crocieristiche – ha spiegato Mertzanidis – stanno investendo in modo significativo per ridurre le emissioni sia in mare che in porto con diverse innovazioni e tecnologie, per esempio equipaggiando le navi con sistemi per allacciarsi alla rete elettrica e spegnere i motori quando sono ferme all’ancora. Oggi il 60% delle crociere è già dotato di questa tecnologia, e la percentuale cresce ogni anno».

Navi su, porti giù. «Man mano che le nostre navi evolvono – ha concluso – devono farlo anche i porti e le destinazioni. Attualmente però solo il 3% a livello globale è pronto e nessuno ancora in Italia. Sappiamo che alcuni porti italiani stanno compiendo grandi progressi e altri hanno già avviato i test. Ci auguriamo di poter vedere presto questa tecnologia operativa anche qui in Italia».

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