Le quattro priorità della legge delega per il ministro del Turismo

18 Luglio 16:02 2019 Stampa questo articolo

Sono quattro le priorità della legge delega sul turismo di cui si è parlato durante la presentazione del piano triennale di promozione turistica e marketing dell’Enit, a partire dalla legge sulle professioni turistiche. «Parlo di agenti di viaggi, direttori di agenzia, settore della ricettività, guide turistiche, guide alpine – ha affermato il ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio – Sono professioni non regolamentate o con leggi che hanno l’età di mio nonno».

Altra priorità è il contrasto all’abusivismo. «È stato già approvato il codice identificativo delle strutture ricettive, stiamo lavorando sui decreti attuativi da presentare in autunno alle regioni – ha aggiunto Centinaio – Dobbiamo capire se usare i codici delle regioni che sono già partite o fare un unico codice nazionale. L’obiettivo è che tutte le strutture ricettive siano codificate e l’accordo con gli operatori online è previsto in autunno. Poi, chi è fuori è fuori».

Gli altri due punti analizzati dal ministro sono il turismo accessibile, «che riguarda il 14% dei turisti europei. A giorni partirà la consulta nazionale sul turismo accessibile. Non possiamo pensare ai meno fortunati di noi e non dare queste risposte».

Infine la formazione. «Stiamo aprendo un tavolo sulla formazione con il ministro Bussetti che vada dalle scuole superiori ai master universitari nei settori alberghiero, turistico agricolo, con la collaborazione delle associazioni di categoria e con esperti nominati dal Miur», ha dichiarato.

Centinaio ha infine annunciato un grande evento il 13 e 14 settembre, durante il quale ci sarà anche l’incontro annunciato tra operatori incoming e outgoing.

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L'Autore

Claudia Ceci
Claudia Ceci

Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali

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