L’Italia incontra la Cina: spinta sull’incoming

22 Maggio 15:05 2019 Stampa questo articolo

Per l’incontro al vertice tra Italia e Cina dello scorso 20 maggio, alla presenza di oltre 200 ospiti, è stata scelta una location d’eccezione, il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.

Ad alternarsi sul palco tutto il gotha dell’Ufficio nazionale del turismo cinese – capitanato dal console Song Xuefeng e dal direttore della delegazione della Cultura e del Turismo Feng Litao – e di quello italiano e milanese, a partire dal capo dell’Ufficio Relazioni Internazionali del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, Alessandra Priante.

Tra gli altri sono intervenuti anche il direttore della Fondazione Italia-Cina Marco Bettin, il general manager di Air China Milano, Yang Yongqiang, e il capo per il Sud Europa di Unionpay International, Gao Yaunfeng.

Tutti a sottolineare lo stesso concetto, soprattutto in vista del 2020 – Anno della cultura e del turismo Italia-Cina – per ribadire come il travel stia acquisendo un peso sempre più importante tra le voci dell’economia cinese e naturalmente anche italiana. E quindi la collaborazione tra i due Paesi è fondamentale, soprattutto tenendo conto che il numero di cinesi volato in Italia è stato di 897mila nel 2018, dei quali 242.600 con volo diretto e 654.400 con scalo.

Secondo una ricerca di Union Pay, su un totale di 140 milioni di turismo cinese all’estero – crescita annua del 9% – 5-6 milioni viaggiano in Europa, spendendo una media di 3mila euro a persona. Se in totale si parla di oltre 3 milioni di arrivi e 5 milioni di presenze di cinesi, l’Italia rappresenta la meta preferita e si assesta tra i primi Paesi in Europa davanti a Francia, Germania e Spagna, con un aumento del 20% di prenotazioni previsto per il 2019.

In quest’ottica, il potenziamento e il miglioramento delle strutture e delle infrastrutture, in particolare nel capoluogo lombardo, è un obiettivo di primaria importanza per riuscire a costruire un sistema sempre più connesso tra aeroporti, città e altri attori. «Milano – ha affermato Iacopo Mazzetti dell’assessorato allo Sport e al Turismo del Comune di Milano – sta vivendo in questi ultimi anni un momento molto positivo dal punto di vista dell’attrattività turistica. A partire dal 2015 – l’anno dell’Expo Universale – abbiamo avuto un aumento costante di oltre il 5% annuo. Nel 2018 abbiamo avuto oltre 7 milioni di visitatori e il 2019 sta confermando il trend positivo. Il mercato cinese è per noi un obiettivo prioritario per le strategie di sviluppo della città. Sappiamo che il consumatore cinese ha bisogni specifici che richiedono strumenti innovativi. A questo proposito la città sta investendo molto, ad esempio per avere strumenti di comunicazione ufficiali in lingua cinese per migliorare la notorietà di Milano in Cina».

A questo punto gli occhi sono puntati al 2020, certi che le realtà dei due Paesi si faranno sempre più omeogenee in Italia.

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Veronica Pons
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