Emirati, Arabia Saudita ed Egitto pronti a collaborare per dare vita ad un megaprogetto dal valore di 18,5 miliardi di dollari che farà nascere sul Mar Rosso egiziano il Marassi Red Sea, un nuovo polo turistico di lusso.
Secondo quanto riporta il quotidiano egiziano Ahramonline, è stato appena firmato un accordo tra l’imprenditore emirantino Mohammed Alabbar, fondatore del Gruppo immobiliare Emaar, e l’imprenditore saudita Hassan Al-Shurbatly, vicepresidente del consiglio di amministrazione di City Stars, alla presenza del primo ministro Mostafa Madbouly che prevede la realizzazione della nuova struttura, a 30 minuti dall’aeroporto internazionale di Hurghada, con 12 luxury hotel e 4mila camere dal design moderno ed elegante, più diverse unità residenziali e 500 tra negozi e ristoranti.
Nasceranno anche una marina internazionale con porto principale e due boutique marina, un lungomare con molo panoramico di 400 metri e un sistema di canali navigabili che ridisegneranno la fruizione dell’area. Non mancheranno spiagge private, cabine galleggianti e un’ampia offerta di ristorazione.
La prima fase del progetto sarà completata entro quattro anni, mentre l’intero piano sarà realizzato in circa 12 anni, creerà oltre 150 mila posti di lavoro durante la costruzione e 25 mila a regime.
Marassi Red Sea prevede anche la costruzione del Marassi Wonders, un quartiere multifunzionale che comprende un centro congressi internazionale, una zona commerciale, un parco acquatico, impianti sportivi, oltre a vasti spazi verdi, giardini paesaggistici e un piano di rimboschimento su larga scala per promuovere la sostenibilità e la biodiversità.
Secondo Jamal Bin Thania, presidente di Emaar Properties, il nuovo polo turistico attirerà fino al 30% dei visitatori internazionali annui in Egitto e potrà generare ricavi stimati in 200 milioni di dollari l’anno. L’opera sarà sviluppata dalla società Sky Towers, affiliata a Emaar, in collaborazione con Golden Coast Hotels and Resorts.
Di recente, sempre in Egitto, era stato annunciata la creazione di un nuovo polo turistico nel Sinai. Così la terra dei Faraoni sembra voler competere (e talvolta collaborare) con gli arrembanti vicini di casa sauditi ed emiratini.



