Nell’ottovolante del prodotto neve, quest’anno il barometro delle tendenze segna una stagione molto debole per la classica formula delle settimane bianche, che erano tornate in auge negli anni scorsi, con gli italiani sempre più propensi a scegliere gli short break e i long weekend: è la diagnosi stilata dall’Osservatorio Italiano del Turismo Montano – Jfc, che certifica un mercato domestico in sofferenza, per problemi economici e un bacino estero in buona salute, grazie anche ai newcomer. Nel dettaglio molti residenti del Nord Italia torneranno in montagna più volte durante l’inverno, cambiando però destinazione, mentre gli appassionati della neve del resto d’Italia preferiranno, quando possibile, periodi brevi sulle piste.
Le settimane bianche restano, invece, la formula preferita della clientela straniera, attratta dalla certezza dei pacchetti (e dei prezzi) e dalla qualità dei servizi. In forte crescita risultano i flussi dalla Polonia (indicata da quasi il 30% degli operatori), dai bacini del Regno Unito e della Repubblica Ceca con un incremento sul +15%. Una delle poche consolazioni per operatori e albergatori italiani è che il 39% degli italiani ha già effettuato la prenotazione per le sue vacanze bianche; un advanced booking che favorisce una migliore pianificazione e organizzazione operativa dei pacchetti e servizi turistici.
Per Massimo Feruzzi, ceo di Jfc e responsabile dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montano: «Per la montagna invernale sarà una stagione di crescita contenuta ma solida: +3,8% di presenze complessive, grazie al forte incremento degli ospiti stranieri (tra +8% e +8,8%) che compenserà la riduzione delle presenze italiane (-3,9%) e il consistente calo dei giornalieri (-14,5%). Il fatturato complessivo della filiera della Montagna Bianca Italiana raggiungerà i 12 miliardi e 101 milioni di euro, con un incremento del +3,6% rispetto alla scorsa stagione. Un risultato che conferma la solidità del comparto e la capacità della montagna italiana di bilanciare qualità e sostenibilità in un contesto economico complesso».
PIÙ RELAX, SPORT E NATURA
La particolarità della stagione bianca 2026 che viene segnalata dalla Jfc è che la vacanza in montagna non è più fuga, ma espansione del proprio stile di vita: tempo per sé stessi, per ritrovare equilibrio tra sport, relax e natura. La tendenza è “fare meno, ma farlo meglio”: il 74,4% dei turisti cerca località tranquille, con movida “soft” e ambienti autentici, lontani dal turismo di massa. Una domanda trainata soprattutto dalla fascia 50-65 anni, quella più wealthy, altospendente e spesso proprietaria di seconde case.
Altre curiosità in cifre riguardano la platea degli appassionati di sci che si attesta sui 4 milioni e 315mila praticanti, con circa 110mila italiani in più rispetto allo scorso anno che metteranno sci o ciaspole ai piedi, con il noleggio di attrezzature sportive che ormai rappresenta la norma visto che il 67,6% degli sciatori utilizzerà sci, tavole e accessori presi a nolo. Ultima e purtroppo dolente nota è legata ai prezzi: per questa stagione è previsto un’ulteriore impennata di quasi un +6% rispetto allo scorso inverno, e ciò a seguito di aumenti a pioggia, dei servizi alberghieri, con variazioni tra il +6,3% per le settimane bianche e un 9,7% per i weekend e i periodi di alta stagione; delle scuole di sci aumenteranno le proprie tariffe del +4,9%; degli abbonamenti per skipass con un +4,1% e dei servizi di bar e ristorazione del +5,5%. A conti fatti per una settimana bianca, la spesa media di un adulto sarà di 1.545 euro, mentre una famiglia di tre persone spenderà circa 4.017 euro (+6,3%). Un weekend sulla neve comporterà invece un costo medio di 622 euro per un adulto e di 1.773 euro per una famiglia (+8,8%).
LE DESTINAZIONI
Anche quest’anno, infine, l’Osservatorio Jfc ha stilato le classifiche delle località più amate. Cortina d’Ampezzo primeggia per la categoria “località più famosa” e “località più trendy”, mentre Madonna di Campiglio vince per “località con le migliori piste”, “località family” e “località con più servizi”. Livigno è la più “green”, Moena la più “accessibile”, Courmayeur la preferita per l’accoglienza alberghiera.
Tra i demani sciabili, il primato spetta alla SkiArea Madonna di Campiglio, seguita da Val di Fassa e Alta Badia. La SkiArea Madonna di Campiglio primeggia nella categoria “migliori impianti di risalita”; l’Alta Badia si distingue per la “migliore sicurezza”, mentre la Val di Fassa ottiene il riconoscimento per il “miglior rapporto qualità-prezzo”. Da sottolineare anche il primato della Val Gardena segnalata tra le “migliori piste” e del Cervino Ski Paradise per la località con la migliore “garanzia di innevamento”.



