Nubi e aria pesante nei cieli regionali europei: l’Era, la European Regions Airline Association, ha inviato un pressante appello all’Unione europea affinché vengano rimosse alcune regole e oneri troppo vincolanti e penalizzanti, adottando un approccio più flessibile nella revisione del regolamento sui diritti dei passeggeri Eu261.
Sebbene il regolamento miri a tutelare i passeggeri e a migliorare l’affidabilità del trasporto aereo, la sua forma attuale – si legge nella nota Era – impone un onere insostenibile alle compagnie aeree regionali che effettuano collegamenti essenziali in tutta Europa.
L’Era chiede di rivedere al ribasso i livelli di indennizzo che devono riflettere le realtà regionali: un aumento degli indennizzi avrebbe un impatto sproporzionato sui vettori che operano solo rotte a corto raggio, molti dei quali sono compagnie aeree più piccole, in particolare, ma non solo, sulle rotte di servizio pubblico, dove le tariffe basse non lasciano margine per costi aggiuntivi. Questi servizi vitali devono rimanere economicamente sostenibili.
Inoltre viene richiesto di rivedere le soglie di ritardo estendendole da 3 a 5 ore per i voli a corto raggio: molte compagnie aeree regionali operano servizi essenziali verso aree remote o insulari, spesso senza accesso immediato alle strutture di manutenzione. L’estensione delle soglie di indennizzo riflette queste realtà operative e aiuta i vettori a gestire più rotazioni giornaliere in sicurezza.
Per i vettori regionali europei l’aumento della soglia ridurrà anche significativamente le cancellazioni dei voli e, quindi, andrà a vantaggio dei consumatori. Infine l’Era richiede condizioni limitate per il reinstradamento: i vettori regionali devono mantenere la flessibilità operativa necessaria per gestire le interruzioni in base alle risorse disponibili. Opzioni di
reinstradamento eccessivamente permissive, come la prenotazione immediata su qualsiasi vettore disponibile o su una modalità di trasporto alternativa, rappresenterebbero un onere insostenibile per le compagnie aeree più piccole.
Per Jesper Rungholm, presidente di Era e ceo della compagnia aerea danese Dat, quello delle aerolinee regionali è un appello all’insegna dell’equità: «La maggior parte delle operazioni regionali collega isole e regioni remote d’Europa alla terraferma, fornendo una connettività vitale. Questi servizi possono essere impegnativi – condizioni meteorologiche, manutenzione, disponibilità dell’equipaggio – con quasi ogni aspetto delle operazioni aeree al suo massimo. I passeggeri sono abituati a ritardi e disagi su tutte le modalità di trasporto, eppure sono solo le compagnie aeree a dover affrontare risarcimenti elevati, oltre ai costi di hotel e pasti. Con le tariffe regionali mantenute volutamente basse, spesso vediamo importi di risarcimento che superano di quattro o cinque volte il prezzo del biglietto».



