Non solo spiagge, Formentera svela un patrimonio di 4mila anni fa

23 Febbraio 07:00 2018 Stampa questo articolo

«Siamo un’isola fragile, nient’affatto economica come destinazione, e hippy chic come ci hanno definito». È solare Carlos Bernús Blanch, manager de la Promocion Turistica di Formentera, conquistata dai turisti italiani, primo mercato da anni, seguito da quello spagnolo. Da maggio a settembre tre compagnie aeree hanno voli diretti dall’Italia (su Ibiza + 25 minuti di traghetto) mentre l’attività di comarketing dell’ente con t.o. quali Alpitour e Eden Viaggi si concentra a maggio e giugno.

Grande solo 83 km², lunga massimo 20 km, la più piccola delle Isole Baleari è piena di spiagge, calette, angolini reconditi di mare dal colore di latitudini tropicali e trasparente. Merito della più grande prateria nel Mediterraneo di Posidònia Oceánica, l’alga patrimonio Unesco dal 1999 che tiene pulita l’acqua, rilasciando ossigeno cinque volte in più dell’Amazzonia. Il Consell Insular de Formentera dall’anno scorso è impegnato a preservarla col Save Posidonia Project, all’insegna della preservazione della natura e del paesaggio, ancora selvaggio. Questa protezione, anche del litorale, si allargherà alla limitazione di accesso delle barche e alla sostituzione già in atto di veicoli a benzina che nel 2019 saranno tutti elettrici o ibridi. Altrettanto bene promette lo sviluppo turistico dell’isola.

«Formentera è in continua evoluzione. Il 2018 è l’Anno Internazionale del Patrimonio Culturale – continua Bernús Blanch – Faremo conoscere a tutti la nostra ricchezza, con visite organizzate al patrimonio storico, vecchio di più di 4mila anni, e all’interno dell’isola, area meno nota e che per questo rappresenta una sorpresa». Oltre a eventi di sport, fotografia e jazz festival, poi, da marzo la nuova app Formentera 365 permetterà di scoprire le attuali 32 rutas verdes, i circuiti di massimo 3 km per trekking, bici e cavallo, raccomandati anche per bambini; i locali aperti tutto l’anno e tutte le informazioni utili per i turisti.

«La app disporrà di quattro telecamere webcam con immagini in tempo reale di Formentera relative a luoghi emblematici come la piazza di Sant Francesc, le viste panoramiche o i punti più caratteristici da cui godersi il tramonto, che noi chiamiamo la puesta de sol».

Dopo aver visto lo sviluppo di Ibiza, il turismo di Formentera, iniziato negli anni 60, ha guardato dall’altra parte. Dal 1983 non si possono costruire alberghi sulle spiagge: restano gli attuali, massimo di categoria 4 stelle superior, per lo più di tradizione familiare. L’unico 5 stelle debutterà nel 2019 sulla costa nord, nel più importante centro turistico dell’isola, l’Es Pujols. Frequentato da giovani e famiglie, è vicino alla spiaggia di Ses Illetes, top per il diving e la più famosa di Formentera, e all’Estany des Peix, regno di kayak e vela. Più tranquilla la costa sud, con i bungalow della playa de Migjorn, la più lunga di Formentera, e l’imperdibile mercato artigianale di La Mola: si tiene due volte a settimana, nella piazza centrale animata da musica dal vivo e dalle terrazze di bar e locali, regno di artisti e fotografi attratti dalla luce molto forte dell’isola. Più hippy i mercatini che si tengono tutti i giorni, la mattina a Sant Francesc e la sera a Es Pujols.

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Adriana De Santis
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