Santi Scarcella canta Catania: quando la musica fa bene al turismo

30 Marzo 08:47 2018 Stampa questo articolo

Mentre Fontanarossa fa il pienone di voli e la Sicilia dell’est conquista una sostanziosa fetta della torta del Mare Italia, c’è chi – originario dell’isola – ha iniziato a riempire i teatri di Roma con quello che potrebbe essere l’inno turistico di Catania. Si chiama Tra sabbia e neve l’ultima composizione etno-jazz di Santi Scarcella, artista generoso e istrionico, che alla sua terra ha dedicato gran parte della produzione, dall’opera Ciuri Ciuri Jazz a eleganti ballate come Parru Cu Tia e Lu ventu, dove il dialetto non è un muro, ma la scorciatoia per raccontare al pubblico ­– qualsiasi esso sia – una realtà seducente e complessa come la Sicilia.

Lo scorso gennaio all’Auditorium Parco della Musica e giovedì sera al Teatro di Tor Bella Monaca voluto da Michele Placido, l’hanno cantata tutti Tra sabbia e neve. Una canzone che parla di emigrazione al contrario e, partendo dal rullo di tamburi, impenna fino al ritornello: «Vieni a Catania che si sta bene, c’è un elefante che sorveglia la città. Meravigliosa tra sabbia e neve, la solitudine alza i tacchi e s’inni va».

Poche frasi, inanellate, che parlano del Liotro, la fontana con la proboscide dell’elefante rivolta verso la Cattedrale di Sant’Agata. Dell’esigenza di protezione dei catanesi, al tempo stesso coccolati e minacciati dall’Etna. Narrano del maestoso vulcano, alto oltre 3.300 metri, con la sua corona di neve, rispettata come quella di una regina. Raccontano della sabbia. La sabbia di una terra assolata, così vicina ai deserti d’Africa, che d’inverno cede il passo al battesimo del freddo con una granita a base di succo di arancia e neve dell’Etna. Fino a elogiare senza retorica la socievolezza e il senso di ospitalità di un luogo dove la solitudine non esiste. O meglio, «alza i tacchi e s’inni va».

Quello che fu il blues per Pino Daniele al tempo di Terra Mia e Nero a Metà, è oggi il jazz per Scarcella: la chiave che permette di sdoganare una lingua, il suo popolo, la cultura che si tramanda. E come Napule è, eletta dopo anni a emblema della città, Tra sabbia e neve si candida a diventare anche in ambito turistico una delle canzoni-simbolo di Catania.

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Roberta Rianna
Roberta Rianna

Direttore responsabile

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