Tassa di soggiorno più alta nel 2026. Il travel protesta

Tassa di soggiorno più alta nel 2026. Il travel protesta
15 Ottobre 12:50 2025

Nuova maggiorazione dell’imposta di soggiorno: è quanto previsto nel decreto Anticipi approvato dal Consiglio dei ministri che ha deliberato anche per il 2026 misure incrementali sull’imposta di soggiorno.

Il maggior gettito sarà destinato per il 70% agli impieghi previsti e per il 30% al bilancio statale, per incrementare le risorse del fondo per l’inclusione delle persone con disabilità e del fondo per l’assistenza ai minori.

Immediate le reazioni dal comparto. In una nota Assoturismo evidenzia come “questa imposta diventa a tutti gli effetti una tassa sui turisti. Una maggiorazione del 30% potrebbe tradursi in un esborso vicino ai 300 milioni di euro per i turisti, portando il gettito complessivo ben oltre il miliardo di euro. Una misura incomprensibile e controproducente – prosegue la nota  – perché non solo aggrava il prelievo fiscale a carico dei visitatori, ma prevede che il maggiore gettito non venga destinato al comparto. L’imposta di soggiorno diventa così, definitivamente, una sorta di addizionale sulle presenze, e non uno strumento per migliorare la qualità dell’offerta e delle destinazioni”.

Un intervento che sempre secondo Assoturismo rischia di frenare ulteriormente la domanda interna e di colpire un comparto che, pur registrando risultati positivi, ha bisogno di investimenti per rafforzare la competitività, in particolare sul fronte delle infrastrutture, oggi ferme al palo. La nota si conclude con una osservazione molto polemica: “Si tratta di un  provvedimento assurdo in un Paese in cui la domanda interna ristagna, il livello di tassazione resta tra i più elevati d’Europa e il turismo chiuderà la stagione in positivo principalmente grazie alle presenze estere. Anche una misura inattesa, visto che erano in corso discussioni sul tema con le parti sociali”.

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