Tra “anywhere” e sostenibilità: i trend del turismo 2023 secondo Sojern

Tra “anywhere” e sostenibilità: i trend del turismo 2023 secondo Sojern
03 Febbraio 07:00 2023 Stampa questo articolo

Il nuovo anno porta con sé cambiamenti importanti nel turismo e nel digitale. E Sojern, attraverso la sua piattaforma di marketing, ha tracciato le quattro macrotendenze emergenti turistiche nel 2023.

MILLENNIAL E ANYWHERE TRAVEL. I viaggiatori millennial (un target che conta 1,8 miliardi di persone secondo Skift) hanno ormai superato i boomer, almeno negli Usa, mercato vitale per l’Italia. Infatti, secondo gli ultimi rilevamenti di Sojern, gli Usa sono il secondo mercato per l’Italia con il 14% delle ricerche per prenotazioni aeree, al secondo posto dopo le ricerche per i voli domestici che rappresentano quasi il 25% delle prenotazioni aeree.

I millennial scelgono sempre più destinazioni insolite, con un fenomeno che prende il nome di “anywhere travel”, dove non conta il luogo ma sempre più l’esperienza, e soprattutto il voler andare dove gli altri non sono ancora stati. Una grande occasione per le destinazioni emergenti che potrebbe aiutare anche a contrastare il fenomeno dell’overturism di alcune città italiane.

Bisognerà quindi guardare nel futuro al target millennial che si stima aumenterà la spesa pro capite del 10% nei prossimi cinque anni, senza scordare la generazione Z che si dice pronta ad aumentare il proprio budget del 70% nello stesso periodo, con picchi del 90% di incremento di spesa nel mercato cinese. Tanto più che, secondo i dati Sojern di gennaio 2023, per la Cina, l’Italia si trova al quinto posto nelle ricerche per prenotazioni aeree dopo la recente riapertura al travel.

AVANTI CON LA SOSTENIBILITÀ. L’approccio sostenibile è ormai un must dalla fine del 2022 dopo la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano appena pubblicato, si nota quanto la generazione Z sia votata a una ricerca consapevole della sostenibilità.

Mentre il turista in generalista solo nel 19% dei casi fa una ricerca di viaggio incentrata sulla sostenibilità, selezionando fornitori dei servizi in base a questo criterio, nella generazione Z chi fa una selezione di questo tipo arriva al 40-45%. Non a caso l’Unwto ha redatto delle linee guida sulla sostenibilità.

Gli enti preposti alla promozione turistica di un territorio (dmo) dovrebbero avviare dei piani in cui siano coinvolti attori locali votati alla sostenibilità secondo Sojern. Bisognerebbe dunque avvalersi di testimonianze reali degli hotel, dei trasporti, del territorio, incentrate sull’uso delle risorse, sulle emissioni di carbonio, sulla tutela il patrimonio, ed evidenziare le imprese che agiscono per migliorare la vita della comunità e la qualità dei posti di lavoro.

L’EVOLUZIONE DEL BLEISURE. Il valore di questo tipo di viaggio in cui si mescolano lavoro e soggiorno in una destinazione turistica, nel mondo ha generato lo scorso anno un fatturato di 497,5 miliardi di dollari. Il Future Market Insights e Gbta assicura che due su cinque dipendenti richiedono viaggi combinati ai travel manager. Quindi la combinazione tra bleisure e remote working ha un effetto moltiplicatore sulle opportunità di trattenere un cliente per una permanenza media più lunga in hotel, con più possibilità di investire in  esperienze sul territorio. Alla luce di questo nuovo comportamento del viaggiatore, diviene quindi sempre più necessario, per hotel e destinazioni turistiche, evidenziare le infrastrutture adatte al business se hanno un target di clientela leisure, e per coloro invece orientati al business, consigliare le opportunità di godere  del territorio nel tempo libero. Sojern suggerisce di non interrompere le strategia di marketing in alta stagione, focalizzandosi sull’attrazione di ospiti inusuali. La priorità è essere flessibili e aperti.

LA RESTRIZIONE DELL’OFFERTA. Nel 2023 molte destinazioni dell’Africa, dell’Asia, dell’America Latina hanno rivisto le procedure per ottenere il visto dopo la pandemia. Se uniamo a questa situazione quella della guerra in Europa è chiaro che l’offerta globale di quest’anno è cambiata. Questa situazione, se da una parte porta un grande svantaggio, dall’altra costituisce un’opportunità per crescere dove non esistono questo tipo di problemi, come in Italia. È questo il momento di investire per le dmo e gli hotel italiani, consolidando la propria posizione in un mercato globale in cui affacciarsi, fino a qualche anno fa, era molto più complesso. I dati Sojern testimoniano una ascesa del 96% nelle ricerche di voli verso l’Italia, e del 15% nei voli domestici mentre le ricerche di hotel in Italia, da inizio 2022 ad oggi sono aumentate del 134% nel Paese e del 50% dall’estero. Dunque il 2023 sembra promettente per il futuro del turismo italiano nel contesto mondiale.

«Lo scorso anno l’inflazione ha colpito l’Italia e l’Europa in generale, e la minaccia di una recessione ancora incombe sulla nostra economia, ma i trend di viaggio recenti analizzati dall’ecosistema di dati Sojern mostrano che il settore incoming è in forte crescita – dichiara Luca Romozzi, direttore commerciale Europa di Soggiorni – Le dmo italiane e gli albergatori devono sicuramente trarre vantaggio al più presto dalle macro-tendenze del marketing, ma anche essere consapevoli che ogni viaggiatore è unico nel proprio comportamento d’acquisto e per poter massimizzare i loro investimenti in digital marketing bisogna continuare ad avere un approccio data-driven sui mercati per studiare la domanda globale e utilizzare tecnologie AI che permettono di personalizzare il messaggio in base alle reali intenzioni del consumatore in questo modo i risultati sono misurabili e la comunicazione incentrata sul cliente».

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