La debolezza del mercato nordamericano ha pesato sui risultati di Iag, la holding che controlla British Airways, Iberia, Vueling e Air Lingus, che nel terzo trimestre ha riportato utili netti scesi del 2,3% a 1,4 miliardi di euro, al di sotto delle stime della vigilia, causando un brusco calo del titolo in Borsa. Il fatturato del trimestre è rimasto invariato a 9,33 miliardi di euro e il gruppo ha mantenuto le previsioni per l’intero anno.
«Dobbiamo tenere presente che stiamo facendo un confronto con il trimestre dello scorso anno, che è stato molto solido», ha commentato il ceo, Luis Gallego. «Quello che vediamo per il momento è positivo».
Se si guarda ai numeri dei primi 9 mesi del 2025, infatti, lo scenario sembra essere migliore. A settembre, gli utili netti hanno registrato un incremento del 15,5% e il fatturato ha raggiunto i 25,2 miliardi di euro, segnando una crescita del 4,9%. In aumento di 2 punti percentuali l’utile operativo, attestatosi a quota 2,05 milioni di euro.
Iag è solo l’ultimo gruppo aereo a segnalare un rallentamento nel redditizio mercato transatlantico, poiché i viaggi dall’Europa agli Stati Uniti sono diminuiti, da quando il presidente Donald Trump è entrato in carica, a causa di politiche che molti considerano anti-commerciali e anti-stranieri.
PRENOTAZIONI IN AUMENTO
“Come previsto, il mercato nordatlantico ha registrato una certa debolezza nel segmento leisure della classe economy nei punti vendita statunitensi”, ha dichiarato Iag, in un comunicato.
Il gruppo ha comunicato che il suo load factor passeggeri – un indicatore dell’efficienza con cui riempie i posti – è diminuito in tutte le regioni, con un calo di 2,4 punti percentuali sulle rotte del Nordatlantico.
Il fatturato unitario passeggero – un altro indicatore chiave che misura il ricavo medio per passeggero – è diminuito del 7,1% per la regione del nordatlantico, a fronte di un calo complessivo del 2,4%. Tuttavia, il gruppo ha dichiarato di aver già venduto il 30% dei suoi biglietti per il prossimo primo trimestre; l’amministratore delegato ha dichiarato, in conferenza stampa, di non essere preoccupato per una possibile debolezza transatlantica.
Le compagnie aeree europee hanno fornito previsioni cautamente ottimistiche per i viaggi transatlantici fino al 2026.



