Numeri significativi per il cosiddetto turismo Dop, legato alle tipicità del territorio, che registra crescenti volumi di traffico anche di turisti stranieri. Secondo il Rapporto Turismo Dop, realizzato dalla Fondazione Qualivita in collaborazione con Origin Italia, tra le regioni primeggia il Veneto grazie ai suoi vini, come il Valdobbiadene, il Prosecco e l’Amarone, e ai suoi 69 prodotti a Indicazione Geografica.
A seguire la Toscana, grazie alla sua vasta offerta di canone sociali per le degustazioni e festival enogastronomici, oltre che ai luoghi dedicati all’olio e ai formaggi. Al terzo posto l’Emilia Romagna, merito dei numerosi eventi e delle strutture che promuovono il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto di Parma, brand di enorme successo in Europa e negli States. Si tratta di prodotti ambasciatori di territori e pilastri della marca regionale in grado di creare quell’appeal che determina anche la scelta dei soggiorni che sono spesso alla base di mini break tra i cultori della buona tavola.
Nel dettaglio il turismo legato alle Indicazioni geografiche in Italia può contare su ben 585 attività – promosse da 361 Consorzi di tutela e che coinvolgono 597 prodotti Dop Igp. Per promuovere questi iconici simboli dell’alimentazione made in Italy vengono organizzati ogni circa 235 eventi, con iniziative consolidate come Caseifici Aperti o degustazioni guidate in cantina, insieme a nuove proposte come festival culturali ed eventi sportivi legati ai prodotti Dop Igp e ai territori.
Si aggiungono 188 Infrastrutture permanenti, fondamentali per offrire esperienze immersive e durature legate ai prodotti Igp: Strade del vino e dei sapori — riconosciute dalle Regioni — musei del cibo, spazi didattici e patrimoni culturali fruibili, che testimoniano il profondo legame storico e culturale tra le Ig e i luoghi di origine.
Il report mappa anche 130 elementi di valorizzazione, riconoscimenti ufficiali delle zone di origine dei prodotti Dop e Igp: patrimoni Unesco (come le Colline del Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano o l’Arte dei muretti a secco), paesaggi rurali storici riconosciuti dal Masaf, parchi regionali e nazionali gestiti dal ministero dell’Ambiente che rappresentano l’interconnessione tra eccellenza produttiva e valore ambientale.
A completare il quadro delle attività vanno anche segnalate le 32 azioni specifiche di In-formazione — tra convegni, pubblicazioni, attività formative e di comunicazione — che hanno l’obiettivo di migliorare l’offerta turistica legata alle Dop Igp e promuovere efficacemente le iniziative.
Alla presentazione del rapporto il ministro del turismo, Daniela Santanchè, ha auspicato una regolamentazione del settore: “Il turismo Dop rappresenta una nuova frontiera, valorizzando i nostri territori e le produzioni certificate. È un modello di accoglienza autentico e sostenibile, che punta a una rinascita culturale. Dobbiamo attuare un piano di promozione internazionale per le nostre 890 produzioni Dop e Igp, creando una narrazione identitaria forte e coesa. È essenziale anche una legge quadro sul Turismo Enogastronomico, per garantire qualità e favorire reti tra attori coinvolti».



