Voli, allarme Sita: “Raddoppiano i bagagli disguidati”

17 Maggio 06:40 2023 Stampa questo articolo

Quasi 8 valigie perse, danneggiate o disguidate su mille: una percentuale raddoppiata rispetto al 2021. È questo il preoccupante rilevamento emerso dal rapporto Baggage It Insights 2023, elaborato da Sita, player tecnologico per il trasporto aereo. Con l’aumento dei passeggeri, la ripresa dei viaggi internazionali, la carenza di personale qualificato e la congestione negli scali, gli aeroporti e le compagnie aeree hanno, infatti, dovuto affrontare una crescita esponenziale di irregolarità nella gestione dei bagagli.

Una criticità che ha messo in luce la necessità di digitalizzare ulteriormente la gestione dei bagagli per ridurre le irregolarità. Se poi si entra nel dettaglio del servizio di riconsegna bagagli ci si rende conto dell’attuale realtà operativa: nel 2022, i bagagli consegnati in ritardo hanno rappresentato l’80% di tutti i bagagli disguidati, le borse e valigie smarrite e rubate sono aumentate al 7%; mentre quelle danneggiate e manomesse sono diminuite al 13%.

L’inversione di tendenza

L’aumento delle irregolarità arriva dopo oltre un decennio di riduzione dei disguidi, poiché, grazie a significativi miglioramenti dei processi, il tasso dei disguidi ogni mille passeggeri è diminuito del 59,7% tra il 2007 e il 2021. Tuttavia, data la pressione esercitata dalla carenza di personale e dalle operazioni post pandemia, il tasso di irregolarità nel 2022 è aumentato del 75% rispetto al 2021.

Per questo motivo, l’industria si sta concentrando sulla digitalizzazione e sull’automazione, con priorità assoluta per investimenti tecnologici che garantiscono una maggiore automazione e il self service.

È bene precisare che le borse e valigie in transito rappresentano da sempre la maggior parte dei bagagli disguidati. La situazione non è cambiata nel 2022, con un aumento di un punto percentuale rispetto al 2021, che ha portato la percentuale di bagagli in ritardo al momento del trasferimento al 42%. A questa crescita ha contribuito la ripresa di viaggi internazionali e a lungo raggio, a causa delle irregolarità nel caricamento e transito dei bagagli.

Il fattore “carenza di personale”

Il mancato caricamento di borse e valigie ha rappresentato il 18% di tutti i bagagli disguidati nel 2022, con un calo del 3% rispetto all’anno precedente. Gli errori di carico sono più che raddoppiati rispetto al 2021 e rappresentano il 9% di tutti i bagagli in ritardo nel 2022, a causa delle tensioni operative sui sistemi di gestione dei bagagli.

David Lavorel, ceo di Sita osserva: «Dopo un decennio in cui il tasso di disguidi si è più che dimezzato tra il 2007 e il 2021, è scoraggiante vederlo aumentare di nuovo. Come industria, dobbiamo lavorare sodo per garantire che i passeggeri tornino ad avere fiducia nel check in dei loro bagagli. Stiamo lavorando direttamente con le compagnie aeree e gli aeroporti per aiutare a risolvere le principali criticità del viaggio dei bagagli attraverso l’automazione, la tracciabilità e le piattaforme digitali che potranno rivelarsi la modalità ottimale».

Investire nelle informazioni sullo stato dei bagagli in tempo reale è diventata una priorità per le compagnie aeree, con il 57% di esse che fornisce al proprio personale l’accesso mobile a tali soluzioni. Si prevede che questa cifra aumenterà in modo significativo fino all’84% entro il 2025, e il 67% delle compagnie aeree prevede di offrire informazioni sullo stato dei bagagli in tempo reale direttamente ai passeggeri, con un miglioramento sostanziale rispetto all’attuale 25%.

A tal proposito Sita ha sviluppato il sistema WorldTracer Auto Reflight come risposta diretta agli alti tassi di irregolarità osservati al momento del trasferimento. Questa soluzione identifica automaticamente i bagagli che probabilmente non riusciranno a prendere la coincidenza prevista e li ricolloca sul primo volo possibile successivo utilizzando l’etichetta del bagaglio esistente, il tutto tenendo informato il passeggero.

Secondo le stime di Sita, l’automazione delle operazioni di rimbarco potrebbe far risparmiare al settore fino a 30 milioni di dollari all’anno.

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Andrea Lovelock
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