Boeing, materiali “difformi”:
sette a processo a Brindisi

Boeing, materiali “difformi”:<br> sette a processo a Brindisi
03 Luglio 13:04 2025

Componenti per i Boeing 787 Dreamliner non a norma per contenere i costi sulle materie prime, a scapito della sicurezza. È il capo d’accusa, formulato dai pm di Brindisi, Antonio Negro e Giuseppe De Nozza, nei confronti di sette persone – fra manager e dipendenti – e due aziende – la Processi Speciali, poi diventata Manifacturing Process Specification – rinviate a giudizio dal gup, Simone Orazio.

Il processo, che comincerà il 16 febbraio 2026, dovrà dunque stabilire – come riporta il Corriere del Mezzogiorno – se la sicurezza dei Boeing sia stata messa a repentaglio a causa di una presunta frode in commercio, derivante dalla fornitura di materiali difformi da quelli indicati dai committenti per la realizzazione di elementi essenziali dell’aereo.

Contestate, a vario titolo, le ipotesi di reato di associazione a delinquere per inquinamento industriale, frode in commercio, attentato alla sicurezza dei trasporti ai danni di Leonardo (divisione Aerostrutture con stabilimento a Grottaglie) e The Boeing Company Usa. Le due aziende coinvolte hanno i capannoni nella zona industriale di Brindisi.

Il castello accusatorio della procura pugliese si basa sull’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, in base alla quale le aziende avrebbero fornito a Leonardo, incaricata di realizzare due segmenti della fusoliera, titanio commercialmente puro invece della lega di titanio indicata nella commessa. Inoltre, le leghe di alluminio utilizzate sarebbero state difformi da quelle previste.

Secondo gli inquirenti, quindi, “l’utilizzo di materiali non conformi generava ai fornitori un risparmio sull’acquisto delle materie prime, ma determinava nel Boeing 787 caratteristiche di resistenza statica e allo stress notevolmente inferiori, con ripercussioni sulla sicurezza del trasporto aereo”.

Nel corso delle indagini sequestrate 4.829 componenti realizzate in titanio e almeno 1.158 di alluminio difformi per qualità e provenienza dalle specifiche tecniche. Si sono costituiti come parti civili, oltre a Boeing e Leonardo, la Regione Puglia e il Comune di Brindisi e il ministero dell’Ambiente.

C’è poi un secondo filone d’indagine sull’ipotesi di inquinamento ambientale, perché la Procura di Brindisi ha accertato “lo sversamento in alcuni terreni della zona industriale di pericolose sostanze inquinanti derivanti dai processi chimici di trattamento delle superfici e dalla lavorazione meccanica dei metalli”.

Inchiesta che aveva portato al sequestro di 35 cisterne contenenti ciascuna 1.000 litri di rifiuti speciali pericolosi e accertato lo sversamento di altri rifiuti speciali pericolosi contenuti in 12 cisterne trovate vuote. Le indagini sul terreno, inoltre, avrebbero hanno appurato la contaminazione del suolo e del sottosuolo con sostanze inquinanti e nocive.

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L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

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