A Michael O’Leary non sarà parso vero. Anche se non aveva certo bisogno di qualcuno (o qualcosa) che gli desse il “La” per chiedere nuovamente le dimissioni del suo acerrimo nemico: Ursula von der Leyen, rieletta un anno fa al vertice della Commissione Ue.
Fatto sta che lo sciopero dei controllori di volo in Francia – giovedì 3 e venerdì 4 luglio – è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso per il ceo di Ryanair, che tra l’altro, solo pochi giorni fa, aveva sollecitato l’Ue a riformare il sistema di controllo del traffico aereo europeo.
Quindi O’Leary ha pensato bene di rivolgersi direttamente alla von der Leyen, che già di suo non attraversa un momento memorabile: il 10 luglio l’Aula voterà la sfiducia nei suoi confronti, raccolte 79 firme (sul minimo di 72 richieste) a sostegno della mozione di censura presentata dai conservatori.
«Se Ursula von der Leyen – è l’attacco frontale del ceo di Ryanair –non è disposta a garantire la competitività, non è disposta a proteggere il mercato unico, non è disposta a tutelare i sorvoli durante gli scioperi nazionali del controllo del traffico aereo, allora dovrebbe dimettersi e lasciare che qualcuno più efficace porti avanti l’urgente riforma del sistema di controllo e la competitività di cui l’economia europea e i passeggeri delle nostre compagnie aeree hanno così tanto bisogno. L’industria aerea è stanca del fallimento di Ursula von der Leyen nel realizzare la riforma Atc. Se non vuole riformare, allora dovrebbe andare via!».
E giù, tutto d’un fiato, per non dimenticare gli affanni del presente: «Ancora una volta, giovedì e venerdì di questa settimana, oltre 400 voli Ryanair e più di 70.000 passeggeri e le loro famiglie hanno visto i loro piani di viaggio interrotti da un numero esiguo di controllori di volo francesi impegnati in scioperi “ricreativi“. Oltre 350 di questi sono sorvoli, che potrebbero e dovrebbero essere tutelati dalla Commissione europea. La strana giustificazione per lo sciopero Atc è la loro protesta contro la “sottorganizzazione“».
Ma l’affondo di O’Leary non finisce mica qui. Anzi: «Ogni anno trovano un nuovo motivo per scioperare. Pur riconoscendo il loro diritto di sciopero, le compagnie europee hanno ripetutamente chiesto alla Commissione europea di proteggere i sorvoli. È inaccettabile che i voli sulla Francia, che potrebbero operare senza interruzioni, vengano cancellati inutilmente, semplicemente perché la Commissione non tutela i sorvoli né difende il mercato unico. Questo è inaccettabile». Repetita iuvant.
Il finale del remake dell’orazione di Marco Antonio chiama in causa pure Draghi: «Ursula von der Leyen e la sua nuova Commissione affermano di aver posto la competitività europea al centro della loro strategia economica. Perfino il Rapporto Draghi dello scorso anno ha individuato l’urgente necessità di una riforma del controllo del traffico aereo, che può essere realizzata proteggendo i sorvoli e garantendo che i servizi Atc siano adeguatamente dotati di personale. Eppure, a 12 mesi di distanza, nulla è cambiato. Ursula von der Leyen si nasconde nel suo ufficio a Bruxelles, mentre migliaia di cittadini europei e le loro famiglie vedono voli e vacanze inutilmente compromessi». Ci sarebbe stato bene il ritornello – rivisitato – reso immortale da Shakespeare: “And von der Leyen is an honorable woman“.
Ma nella nota diffusa dalla low cost irlandese ce n’è anche per il governo francese: “Utilizza la legislazione sul servizio minimo per proteggere i voli locali e nazionali francese, ma cancella un numero sproporzionato di sorvoli. La Commissione ha il dovere di proteggere il mercato unico del trasporto aereo e di mantenere aperto il cielo sopra la Francia, affinché i passeggeri e le famiglie che non viaggiano da o verso il Paese possano continuare a volare verso Spagna, Italia, Germania e Regno Unito, senza che i loro voli vengano inutilmente interrotti da ulteriori scioperi dei controllori del traffico aereo transalpini.
“L’Europa – si chiude il comunicato – non permette che i suoi corsi d’acqua, le sue strade o le sue linee ferroviarie vengano ripetutamente chiusi da scioperi. Eppure, ogni estate, lasciamo che i nostri cieli vengano chiusi da un piccolo numero di controllori di volo in Francia, Germania e Spagna“.
LO STATEMENT DI WIZZ AIR SULLO SCIOPERO
Sullo sciopero dei controllori di volo francesi anche la nota di Wizz Air, che ci ha tenuto a precisare: “Informiamo i propri passeggeri e il pubblico in generale che lo sciopero dei controllori del traffico aereo (Atc) in Francia, evento al di fuori del nostro controllo, ha causato disagi alle operazioni di volo in tutto il Paese, inclusi i sorvoli e le rotte da e per i Paesi limitrofi.
Questa protesta nazionale ha provocato un forte congestionamento nello spazio aereo europeo, determinando ritardi e, in alcuni casi, cancellazioni inevitabili di voli da parte di diverse compagnie europee operanti nell’area, inclusa Wizz Air. I disagi sono causati da un’azione sindacale non dipesa dalla nostra volontà”. Nonostante queste difficoltà, Wizz Air resta pienamente impegnata nel rispetto dell’iniziativa ‘Customer First Compass‘”.
Anche la low cost ungherese si augura una soluzione urgente per ridurre al minimo i disagi: “Auspichiamo che possa avere luogo un dialogo costruttivo tra le parti interessate in Francia per ripristinare la normale operatività nello spazio aereo europeo, già sottoposto a forte pressione durante l’alta stagione. Sebbene si tratti di una questione nazionale, coinvolge milioni di passeggeri in tutta Europa e dovrebbe pertanto essere oggetto di attenzione da parte della Commissione”.
Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004
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