O’Leary attacca von der Leyen:
«Basta scioperi o si dimetta»

20 Dicembre 11:17 2023 Stampa questo articolo

Nuova offensiva di Michael O’Leary, ceo di Ryanair, contro Bruxelles. Stavolta l’attacco è frontale e riguarda direttamente il presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, alla quale è stata indirizzata la petizione del vettore, la Protect Passengers: Keep Eu Skies Open, firmata da ben due milioni di passeggeri con la quale si richiede l’immediato intervento per proteggere i sorvoli e la libertà di movimento dei cittadini Ue durante i ripetuti scioperi dei controllori di volo francesi. In caso contrario Von der Leyen si deve dimettere.

Un’azione eclatante dopo la proclamazione da parte del personale del controllo aereo francese, del 67mo giorno di sciopero, nel corso dell’anno. La Ryanair sostiene che queste continue agitazioni non danneggiano soltanto i voli da e per la Francia, ma finiscono con l’interessare molti altri collegamenti, poiché i sorvoli riguardano tutto lo spazio aereo transalpino, costringendo le compagnie aeree, in primis la Ryanair, a ritardare o cancellare i voli.

E alle problematiche operative si devono aggiungere i contenziosi sollevati dai passeggeri colpiti e danneggiati da questi disservizi che, nel caso specifico, non dipendono dalla compagnia aerea. In realtà ci sono anche pesanti ripercussioni economiche, in quanto la compagnia è spesso costretta a impiegare più aerei e a incrementare il personale di bordo, riducendo i propri margini di redditività, proprio ora che gli utili potrebbero volare a 1,8 miliardi di euro.

L’attacco di Ryanair ad Air France-Klm: «Bene la sentenza Ue su aiuti di Stato alle compagnie»

E “l’attrito” Ryanair-Francia prosegue anche su un altro fronte. La compagnia irlandese, infatti, ha accolto con favore le sentenze del Tribunale dell’Ue, secondo il quale i 7 miliardi di euro di aiuti di Stato Covid 19 concessi ad Air France-Klm nel 2020 e 4 miliardi nel 2021, sono illegali. Ryanair chiede ora alla Commissione di ordinare alla Francia di recuperare subito dalla compagnia questo pacchetto di aiuti di Stato illegali multimiliardari e di imporre rimedi adeguati a riparare, almeno in parte, il danno alla concorrenza.

«Uno dei più grandi successi dell’Ue – sottolinea un portavoce di Ryanair – è la creazione di un vero mercato unico per il trasporto aereo. L’approvazione da parte della Commissione dell’aiuto di Stato francese a favore di Air France-Klm è in contrasto con i principi fondamentali del diritto dell’Ue, come quello di non discriminazione in base alla nazionalità. Le sentenze confermano che la Commissione deve agire in qualità di custode della parità di condizioni nel trasporto aereo e non può approvare aiuti di Stato discriminatori emessi dai governi nazionali. L’intervento della Corte è un trionfo per la concorrenza leale e per i consumatori in tutta l’Ue».

«L’approccio morbido della Commissione europea agli aiuti di Stato dall’inizio della crisi Covid – prosegue – ha permesso agli Stati membri di firmare assegni a tempo indeterminato ai loro inefficienti vettori di bandiera in nome di un prestigio nazionale sbiadito. Durante la pandemia oltre 40 miliardi di euro in sussidi statali discriminatori sono stati elargiti alle compagnie di bandiera dell’Ue e il Tribunale dell’Ue ha già stabilito in altri casi riguardanti gli aiuti di Stato Covid 19 che miliardi di euro di aiuti ricevuti da Sas, Lufthansa e alcune compagnie italiane erano illegali».

Anche l’Italia, dunque, nel mirino di Ryanair: «La Direzione generale della concorrenza della Commissione europea non ha ancora agito per imporre il recupero degli aiuti illegali, né ha intrapreso alcuna misura per porre rimedio al danno alla concorrenza causato dai governi di Svezia, Danimarca, Germania e Italia nel favorire le compagnie locali rispetto ad altre dell’Ue, in violazione del diritto Ue. Le sentenze sottolineano la necessità che la Commissione agisca immediatamente per recuperare questi pacchetti di aiuti di Stato illegali e ordinare misure correttive per ripristinare, almeno in parte, il danno arrecato alla concorrenza. Una concorrenza non falsata elimina le inefficienze e avvantaggia i consumatori grazie a più scelta e tariffe basse. Le sovvenzioni ingiustificate invece, favoriscono l’inefficacia e danneggeranno i consumatori per i decenni a venire».

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Andrea Lovelock
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