Aumento progressivo della city tax. Il Comune di Barcellona ha approvato una proposta di Erc (Esquerra Republicana de Catalunya), il partito catalano presente all’interno consiglio comunale, per l’incremento della tassa turistica di soggiorno, che arriverà al limite di 8 euro nel 2029 e non salirà nell’immediato a 15 euro al giorno a persona (per le strutture 5 stelle), come invece previsto in primavera con decreto del governo socialista della Generalitat di Catalogna.
Una decisione che era parsa eccessiva, pur se presa per limitare le conseguenze dell’overtourism, da diverse associazioni turistiche, prima fra tutte l’associazione degli appartamenti turistici di Barcellona, Apartur, che aveva chiesto al governo catalano di riconsiderare l’attuazione dell’aumento della tassa di soggiorno.
La nuova proposta stabilisce un vero e proprio calendario che prevede aumenti annuali già fissati: 5 euro nel 2026, 6 nel 2027, 7 nel 2028 e 8 nel 2029 e include la creazione del Fondo per il ritorno del turismo, entro il 2026. L’organismodovrebbe operare per ridurre l’impatto del turismo e migliorare la vita quotidiana dei residenti nei quartieri più turistici di Barcellona.
UNA TASSA SEMPRE PIU’ CARA
Quella di Barcellona e della tassa di soggiorno è una storia lunga iniziata nel 2012, quando il governo decise di far pagare una fee per il pernottamento in strutture turistiche della città e in tutta la Catalogna, in base alla loro classificazione, che andava da 0,60 a 3,50 euro a notte. I proventi dovevano servire a sostenere il settore, in particolare il turismo sostenibile.
Tra il 2017 e il 2020 la tassa, che si paga per un massimo di 7 notti, è stata modificata più volte, con aumenti graduali legati al contrasto del fenomeno overtourism.
Nel 2024 all’imposta regionale si è aggiunta una sovrattassa comunale che ha portato l’importo totale a superare quello della tassa regionale. Aumentata anche la tassa di pernottamento per i passeggeri delle navi da crociera in sosta a Barcellona.
Poi, a febbraio, il governo socialista della Generalitat di Catalogna sostenuto dalla sinistra dei Comunes (Podemos), aveva deciso di aumentare ancora il tributo, fino al raddoppio per le strutture di lusso, dove il prezzo sarebbe salito a 15 euro al giorno a persona.
La misura drastica, ancora giustificata con l’obiettivo di limitare il turismo di massa e destinare sempre più fondi al potenziamento dei servizi di pulizia, trasporto e sicurezza della città – di cui beneficiano anche i turisti – non era piaciuta a tante associazioni di categoria che lamentavano una possibile fuga dalla città che stava diventando troppo cara.
In primavera era arrivato il ripensamento del governo della Catalogna che aveva rinviato l’entrata in vigore dell’aumento, giustificato anche dall’incertezza giuridica che poteva sorgere qualora le nuove tariffe fossero entrate in vigore prima della ratifica del decreto da parte del Parlamento regionale e successivamente elaborato come disegno di legge.



