Aeroporti nell’era post Covid: il modello Fiumicino

Aeroporti nell’era post Covid: il modello Fiumicino
17 Aprile 10:10 2020 Stampa questo articolo

Barriere in plexiglass e una nuova segnaletica. Lo scalo di Roma Fiumicino si prepara a riorganizzare gli spazi quando, con gradualità e con criteri all’insegna della sicurezza sanitaria, scatterà la Fase 2 dell’emergenza legata al coronavirus.

Tra gli scenari ipotizzati, per garantire il rispetto delle misure di protezione, ci sarà una nuova ripartizione delle aree – rimodulate per garantire il distanziamento sociale – l’adeguamento della segnaletica nell’aeroporto per il rispetto del droplet (distanze di sicurezza, ndr), l’incremento delle indicazioni e delle informazioni per le postazioni dei controlli di sicurezza e per il controllo passaporti. Queste ultime aeree, inoltre, saranno dotate di ulteriori barriere in plexiglass per garantire la sicurezza dei viaggiatori e degli operatori.

Parola d’ordine, quindi, sicurezza, con l’operatività a pieno regime anche dei termoscanner e l’installazione dei dispenser con gel igienizzante. «Oggi a Fiumicino sono operativi 56 termoscanner per rilevare a distanza la temperatura corporea, e li aumenteremo ancora perché è un apparato in grado di gestire grandi flussi di persone e non è per niente invasivo. Molte volte i passeggeri ci chiedevano perché non li controllavamo, in realtà lo facevamo ma loro non se ne accorgevano», sottolinea Ivan Bassato, direttore operativo di Aeroporti di Roma all’agenzia Agi.

«Sarò presente tantissima segnaletica per il distanziamento sul pavimento, sui monitor e tramite totem informativi e brochure, lo spazio interno sarà riorganizzato e ottimizzato per garantire un rischio sanitario minimo – prosegue Bassato – Saranno potenziate poi le nuove tecnologie, dal riconoscimento biometrico alla virtualizzazione di biglietti e carta di imbarco».

Le autorità aeroportuali di Fiumicino e Ciampino (quest’ultimo scalo al momento è ancora chiuso, ndr) sono pronte ad accogliere quelle che potranno essere le indicazioni delle autorità preposte e sanitarie, anche a livello europeo, ed in caso lo scalo è pronto a fare la sua parte, e se necessario, cambiar veste per affrontare la progressiva ripresa del traffico aereo.

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Serena Martucci
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