Alitalia a un passo dalla newco di Stato

Alitalia a un passo dalla newco di Stato
16 Marzo 13:47 2020 Stampa questo articolo

Si va verso l’ennesima nazionalizzazione di Alitalia attraverso la creazione di una newco. Quella che sembrava solo una delle ipotesi in campo, prende adesso sempre più forma leggendo il testo provvisorio del maxi decreto anti coronavirus (detto anche cura Italia), poi approvato dall’ultimo Consiglio dei minsitri.

“In considerazione della situazione determinata dall’epidemia da Covid-19 – si legge nel documento – è autorizzata la costituzione di una nuova società interamente controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, ovvero controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta”.

Tempi e modalità di costituzione della newco, “sono disciplinate […] al fine di procedere in caso di necessità con la massima speditezza”, mentre è compito del commissario straordinario procedere alla “cessione dei complessi aziendali delle due società in amministrazione straordinaria (Alitalia – Società Aerea Italiana Spa e Alitalia Cityliner Spa).

Per l’attuazione del progetto, conclude la bozza, “è istituito un fondo con una dotazione di 600 milioni di euro per l’anno 2020”, mentre poi sarà compito del Ministro dell’economia e delle finanze “stabilire di concerto con il ministro dello Sviluppo economico gli importi da destinare alle singole finalità”.

Come si era vociferato nelle scorse ore, l’esecutivo ha scelto la strada di riportare l’ex vettore di bandiera sotto la mano pubblica, con la creazione di una newco che, in tutta evidenza, prenderebbe in affitto la parte “aviation” dell’Alitalia attuale. Proprio come riportava Il Sole 24 Ore, secondo cui gli addetti coinvolti sarebbero non più di 5-6mila, mentre la dotazione iniziale del nuovo vettore potrebbe salire a un miliardo di euro (anche perché Bruxelles, vista la congiuntura del settore, non dovrebbe ostacolare l’ intervento dello Stato).

Come già era accaduto in passato, quando simili ipotesi erano circolate, a rimanere fuori dalla Newco sarebbero le attività di handling aeroportuale, la manutenzione e altre attività di terra, con circa 5-6mila addetti coinvolti, che il commissario unico Giuseppe Leogrande che  sarebbe chiamato a mettere sul mercato.

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Giorgio Maggi
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