Alitalia, il fondo Cerberus in posizione d’attesa

23 Agosto 12:24 2018 Stampa questo articolo

Né dentro, né fuori. Dopo la decisione che sembra ormai presa dal governo gialloverde di procedere all’emanazione di un nuovo bando per la vendita di Alitalia – bando che prevede, di fatto, la nazionalizzazione del vettore e in subordine l’ingresso di qualche partner industriale di minoranza – anche i soggetti che, a vario titolo, avevano partecipato al primo bando scaduto lo scorso 30 aprile, prendono tempo e restano alla finestra attesa di capire cosa ne sarà del dossier relativo all’ex vettore di bandiera.

In un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore Roberto Nicastro, senior advisor per l’Europa del fondo di private equity Usa Cerberus Capital Management (da più parti indicato come interessato alla partita Alitalia, in partnership con alcune compagnie aeree come easyJet e Air France), non ha preso posizione sul futuro del vettore.

L’Italia, malgrado le incertezze politiche sulle mosse del nuovo governo, «rimane un Paese investibile, lo scenario economico di base resta positivo anche se la crescita rallenta, e a mio parere esistono più opportunità che rischi». E l’obiettivo di un fondo di private equity non è il trading. «Cerberus è un investitore di lungo periodo in Europa e le crisi momentanee non devono spaventare: abbiamo investito in Uk nella fase di Brexit e in Spagna nel pieno della crisi catalana».

Ma da qui a dire che Cerberus esaminerà ancora il dossier Alitalia il passo non è breve. «Cerberus ha al suo attivo la ristrutturazione di Air Canada, che poi è stata rivenduta, e quindi conosce bene il settore. Su Alitalia valuteremo assieme al consorzio quando ci sarà chiarezza sulla nuova procedura».

La parola, dunque, torna al governo Lega-Cinque Stelle.

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Giorgio Maggi
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