All’Atm 2022 il boom dell’hôtellerie nel Medio Oriente

24 Febbraio 14:19 2022 Stampa questo articolo

Sarà la crescita esponenziale dell’hôtellerie nella regione araba uno dei temi trainanti del prossimo Arabian Travel Market 2022.

Nonostante i venti contrari della pandemia, infatti, lo sviluppo di nuovi hotel nelle principali destinazioni turistiche in Arabia Saudita, Qatar, Oman e negli Emirati Arabi Uniti ha mantenuto un ritmo sostenuto e secondo una nuova ricerca commissionata dall’Atm con la società di benchmarking globale Str, destinazioni come Makkah e Doha stanno espandendo la loro offerta camere con un indice del +76% rispetto al 2019, seguite da Riyadh, Medina e Muscat con il +66%.

E anche a Dubai la crescita delle camere è stata del +26%, dato di rilievo se si considera che questa meta internazionale vantava già un significativo patrimonio alberghiero.

Per Danielle Curtis, exhibition director Me dell’Arabian Travel Market, che si terrà presso il Dubai World Trade Center dal 9 al 12 maggio 2022: «Con una media globale del 12% stiamo assistendo a una crescita di sei volte superiore a quella mondiale. Cifre che, insieme al continuo allentamento delle restrizioni di viaggio, incoraggeranno senza dubbio i professionisti dei viaggi in tutto il Medio Oriente e oltre».

Secondo il rapporto ci sono quasi 2,5 milioni di camere d’albergo attualmente sotto contratto in tutto il mondo, e  il 3,2% di queste (vale a dire oltre 80.000) sono state contrattualizzate e commercializzate nella sola Arabia Saudita.

Inoltre, sebbene l’Expo 2020 di Dubai stia volgendo al termine (31 marzo 2022), il mega evento è stato il catalizzatore della crescita accelerata delle camere d’albergo negli Emirati Arabi Uniti con quasi 50.000 camere che dovrebbero ancora essere aperte negli Emirati da qui ai prossimi due anni.

Segue Doha con i preparativi finali per la Coppa del Mondo Fifa 2022 ora in corso, con l’apertura di hotel per un totale di 23.000 camere d’albergo che si aggiungeranno al portfolio di proprietà alberghiere del paese.

«La crescita al di sopra dell’offerta esistente – osserva Curtis –  è sbalorditiva e sottolinea la strategia del governo per diversificare le loro economie rispetto alle entrate di idrocarburi e testimonia la loro fiducia nella crescita del turismo in tutta la regione».

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