American e gli under 40: come cambia il cliente nell’era Covid

10 Settembre 10:32 2020 Stampa questo articolo

La pandemia del Covid-19 ha di fatto ringiovanito la platea di clienti di American Airlines.

Nel suo intervento alla Cowen Global Transportation & Sustainability Mobility Conference 2020, Vasu Raja, chief revenue officer della compagnia aerea, ha spiegato che la rete di American Airlines è stata storicamente costruita attorno ai viaggiatori d’affari di alto profilo e che oggi il panorama invece sta cambiando.

«Tali clienti tendono ad essere più anziani del viaggiatore medio e torneranno a volare più lentamente – ha detto – Nel frattempo, durante la pandemia la compagnia aerea ha registrato un significativo spostamento di numeri verso i viaggiatori di età inferiore ai 40 anni. La chiave per il futuro americano è riconoscere che il cliente sta cambiando. Dobbiamo andare a costruire un rapporto con queste persone».

Infatti la vera ripresa della compagnia passa anche dalla possibilità di trarre vantaggio da un nuovo target di clienti, che possa via via raggiungere livelli di fedeltà più elevati.

Affinché American possa ottenere un vantaggio relativo durante la ripresa del Covid-19, deve attirare nuovi clienti e spostarli gradualmente in livelli di fedeltà più elevati. «In precedenza, il programma AAdvantage American ha premiato i viaggi d’affari molto più di quelli con la famiglia e leisure in generale – ha affermato Raju – In futuro, il vettore dovrà capire meglio non solo dove viaggiano i clienti, ma perché».

Gli hub principali di American Airlines a Charlotte e Dallas già oggi ricevono dal 55% al ​​60% del traffico, rispetto a circa il 40% pre-Covid. Il passaggio è stato fatto per preservare quanta più connettività possibile, soprattutto verso le destinazioni del sud più gettonate per il tempo libero.

«Più possiamo capire il cliente, più cambierà la rete della compagnia aerea e più cambierà il programma di fidelizzazione – ha concluso – E questo ci consentirà di servire sia modelli di viaggio orientati al tempo libero che modelli di viaggio orientati al lavoro».

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