Brexit, i rischi per le agenzie di viaggi secondo Fto

08 Aprile 12:19 2019 Stampa questo articolo

«Lasciare l’Unione europea con un’intesa o non lasciarla affatto». È l’ennesimo (e disperato) appello che la premier britannica Theresa May rivolge al Parlamento a pochissimi giorni dal 12 aprile, data in cui – salvo ulteriori rinvii – la Gran Bretagna dovrebbe uscire dall’Ue.

May ribadisce come «la Brexit stia scivolando di mano», con il rischio del no deal che sembrerebbe scongiurato ma comunque ancora fattibile, «e che preoccuperebbe non poco le agenzie di viaggi italiane in termini di outgoing», dichiara Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto.

Che scenario prevede?
«Ci auguriamo che prevalga il buon senso e si vada per un’ulteriore proroga oltre il 12 aprile, in attesa di trovare l’accordo definitivo e con le tempistiche adeguate per pianificare un’uscita non traumatica. Con una situazione così in evoluzione non si può escludere un ripensamento rispetto alla Brexit, nonostante sia stata votata dal popolo».

La Brexit quali conseguenze avrebbe sui viaggiatori?
«Sono oltre sette milioni i viaggiatori che si muovono ogni anno tra Italia e Regno Unito, ripartiti tra oltre cinque milioni di britannici in arrivo e quasi due di italiani in partenza. Vogliamo trasmettere un messaggio rassicurante, ma bisogna essere pronti a qualsiasi scenario e tenere conto dei possibili impatti su chi viaggia. In caso di Brexit le aziende che forniscono servizi di telefonia mobile non saranno più vincolate dalle norme sul roaming dell’Ue quando operano nel Regno Unito, pertanto per il viaggiatore o l’azienda sarà necessario verificare prima della partenza il piano tariffario applicato dal proprio operatore telefonico. Inoltre, i cittadini dell’Ue non potranno più accedere all’assistenza sanitaria nel Regno Unito con la loro tessera europea di assicurazione malattia, quindi consigliamo l’attivazione di coperture assicurative ad hoc. Riguardo le regole comunitarie relative ai diritti dei consumatori, queste non potranno più applicarsi al Regno Unito».

E sui voli?
«Non cambia niente se si vola con una compagnia aerea dell’Unione europea: i diritti dei passeggeri saranno garantiti per i voli da un aeroporto del Regno Unito a uno Ue e viceversa. Per i collegamenti offerti da compagnie non Ue resteranno validi solo i diritti per le tratte da uno scalo comunitario verso l’Uk, ma non viceversa. Infine, quando (se accadrà, ndr) la Gran Bretagna diventerà un Paese terzo a tutti gli effetti, secondo il regime 74 Ter se il saldo del corrispettivo o la data di partenza del viaggio è avvenuto prima si dovrebbe scorporare l’Iva dal margine realizzato; mentre successivamente le prestazioni saranno considerate extra Ue».

Riguardo i visti e i controlli?
«Per i cittadini europei intenzionati ad attraversare la Manica l’uso della sola carta d’identità sarà garantito fino al 21 dicembre 2020, poi scatterà l’obbligo di passaporto. Non saranno necessari visti d’ingresso per soggiorni inferiori ai tre mesi. I bagagli e altri beni di cittadini dell’Ue che entrano in Gran Bretagna potranno essere soggetti a controlli doganali. I cittadini britannici non saranno più autorizzati a utilizzare le corsie riservate agli europei ai controlli doganali e i loro passaporti verranno stampigliati come per qualsiasi viaggiatore extraeuropeo».

Ci saranno anche impatti positivi?
«L’Iva di acquisti effettuati nell’Unione europea potrà essere rimborsata al momento del ritorno nel Regno Unito e quindi sarà incentivato lo shopping dei cittadini britannici in Italia.
La svalutazione della sterlina sarà favorevole per gli italiani che si recano in Uk: ad esempio  per tutti gli studenti che si apprestano a partire per le loro vacanze studio, ma avrà un impatto negativo sulla capacità di spesa dei turisti del Regno Unito che devono programmare le loro vacanze in Europa e quindi anche in Italia».

Quali iniziative avete in programma come Fto?
«Stiamo monitorando da vicino l’evoluzione delle trattative, per poter essere pronti con un piano di comunicazione da condividere con i nostri associati sui consigli e le informazioni da dare in agenzia ai viaggiatori o da inviare ai clienti del business travel».

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Giulia Di Camillo
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