Brexit, ora Visit Britain rassicura i turisti europei

01 Aprile 13:40 2019 Stampa questo articolo

Mentre Theresa May cerca di risolvere il nodo Brexit tentando di ottenere l’ok del Parlamento inglese sull’accordo con l’Ue (a giorni è previsto l’ennesimo voto dopo il terzo no incassato alla Camera dei Comuni), Visit Britain potenzia il suo obiettivo di incoraggiare l’incoming in Uk con una campagna da 1,75 milioni di sterline tutta dedicata agli europei.

L’agenzia di promozione turistica della Gran Bretagna vuole promuovere il Paese come meta imperdibile per la prossima estate, con nuove idee e contenuti inediti per attrarre i visitatori del Vecchio Continente.

Più di due terzi delle visite turistiche del Regno Unito provengono dall’Europa, e VisitBritain ricorda che “le modalità di viaggio e di ingresso nel Paese per i visitatori dell’Ue non cambieranno dopo Brexit”. Nel dettaglio, i voli continueranno a essere operativi, i cittadini dell’Unione europea potranno entrare nel Regno Unito con la carta d’identità almeno fino alla fine del 2020, e utilizzare gli e-gate quando viaggiano con un passaporto biometrico.

Robin Johnson, direttore Europa di VisitBritain, ha dichiarato: «L’Europa è e sarà sempre un mercato incredibilmente importante per il Regno Unito. Le imprese turistiche britanniche accolgono ogni anno circa 27 milioni di visite europee. Stiamo rassicurando i visitatori dell’Ue: per venire da noi non cambierà nulla, qualunque cosa accada. Il nostro caldo messaggio di benvenuto rimane lo stesso così come i nostri paesaggi mozzafiato, la cultura famosa in tutto il mondo, il nostro ricco patrimonio storico e le città vivaci e dinamiche».

La campagna Scopri la tua Gran Bretagna, Io Viaggio per… di VisitBritain collega le passioni di viaggio degli europei con attività e avventure da vivere in Gran Bretagna, raccontando le storie di persone e luoghi per ispirare i visitatori a scoprire di più, viaggiare e soggiornare più a lungo. Il focus è su Francia e Germania, due dei maggiori mercati per il Regno Unito, seguiti da Italia, settimo per arrivi e spesa Italia (1,8 milioni di arrivi ed una spesa che si aggira sugli 840 milioni di sterline), i Paesi Bassi, i Paesi nordici e la Spagna.

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