Caro affitti, agenzie di viaggi al bivio

12 Settembre 07:00 2022 Stampa questo articolo

Una moratoria sugli affitti delle locazioni commerciali: è quanto chiede ufficialmente Confimprese preoccupata per l’entità dei rincari dei canoni che potrebbero abbattersi su tutte le attività commerciali. Una eventualità che coinvolge anche la stragrande maggioranza delle agenzie di viaggi: secondo una stima delle associazioni di categoria, infatti, sarebbero un buon 80% (più di 6mila) le adv che operano in locali non di proprietà, ma purtroppo non c’è un dato certo.

Per i vertici Fiavet, dalla presidente Ivana Jelinic al vice presidente Giuseppe Ciminnisi, l’allarme affitti non è ancora scattato semplicemente perché le agenzie sono ancora molto impegnate a chiudere le pratiche di viaggio di settembre e quindi a “fare fatturato” anche con gli scampoli di stagione, ma non appena si riaccenderanno i riscaldamenti e si protrarranno le illuminazioni nei locali, i conti delle spese di gestione, compresi quindi anche quelli degli affitti, saranno insostenibili per numerose agenzie.

Secondo una stima sempre di Confimprese i rincari sugli affitti andrebbero a pesare ancora di più sul conto economico dei negozi e uffici al pubblico passando da una incidenza del 16-18% dello scorso anno a un buon 22%. Nel caso delle adv, poi, tale incidenza può arrivare anche al 35% e un calmiere nelle locazioni commerciali vien visto da tutte le categorie del commercio e del terziario in genere un passaggio indispensabile per tenere sollevate le saracinesche, specie quelle delle adv già in sofferenza dopo due anni di scarsa operatività.

Sul tema interviene anche il presidente Assoviaggi, Gianni Rebecchi: «Vedo difficile intervenire con moratorie sugli affitti, semmai è praticabile, e ci stiamo lavorando, un credito d’imposta, come avvenuto per il Covid, pari al 50-60% se il calo di fatturato tocca certi limiti. In questi ultimi due anni una misura del genere ha fatto sopravvivere le imprese di viaggio. Noi, già questo mese, valuteremo se chiedere il credito d’imposta e il governo potrebbe accogliere questa istanza perché sarebbe anche semplice il parametro di calcolo. Al contrario, la moratoria sugli affitti è impossibile perché i rapporti che esistono tra privati, non sono governabili dallo Stato».

Netta la posizione di Enrica Montanucci, presidente di Maavi: «Nel pacchetto di misure che stiamo spiegando anche attraverso le nostre dirette Facebook proprio in questi giorni, noi abbiamo già presentato al ministro del Turismo Massimo Garavaglia e ai vari partiti, prima delle elezioni, l’esplicita richiesta di un rinnovo del credito d’imposta per gli affitti per il 2022. Il problema è che se lo rifanno come negli anni scorsi, ovvero con la clausola di certificare un calo del fatturato del 30%, è chiaro che, con i seppur insufficienti risultati di vendite in luglio e agosto, non ce lo concederanno mai. Ma secondo noi andrebbe riconosciuto a prescindere, considerando i due anni di forte sofferenza delle adv. Speriamo almeno di ottenere un risultato minimo, ovvero la concessione di un credito d’imposta per il trimestre invernale».

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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