Caro energia, gli hotel chiedono di più al dl Aiuti

Caro energia, gli hotel chiedono di più al dl Aiuti
01 Luglio 12:21 2022 Stampa questo articolo

La batosta energetica rischia di avere un effetto molto pesante sulle imprese alberghiere appena uscite dall’emergenza pandemica. È il nuovo grido d’allarme di Confindustria Alberghi.

La presidente Maria Carmela Colaiacovo sottolinea: «Il quadro per il settore alberghiero è sempre più complesso. La ripresa, partita solo poche settimane fa, è messa a rischio dell’aumento esponenziale dei costi energetici. Gli interventi fin qui disposti non sono stati sufficienti a contrastare un fenomeno che ha dimensioni mai viste in precedenza».

Molto esplicito il richiamo di Colaiacovo: «Dal dl Aiuti ci aspettiamo risposte che tengano conto delle oggettive difficoltà vissute dalle aziende. Realtà che sono state ferme per oltre due anni e ora vedono i propri margini erosi dall’incremento dei costi energetici in primis e poi dagli altri aumenti conseguenti. Sono necessari interventi più forti per sostenere le imprese in questa fase e nel contempo occorre una maggiore spinta anche sul fronte delle semplificazioni per accelerare ulteriormente il regime autorizzatorio e favorire gli investimenti sul fotovoltaico e in generale sulla transizione energetica per la salvaguardia dell’ambiente e per rispondere al forte aumento dei costi energetici. Qualcosa è stato fatto ma serve molto di più».

Confindustria Alberghi ha messo in campo diverse iniziative, tra cui una serie di incontri per analizzare tutti gli strumenti già oggi disponibili per contrastare e contenere l’impatto degli aumenti energetici. Il primo appuntamento è per il 4 luglio sul tema dell’acquisto di energia attraverso i consorzi per poi proseguire l’11 con le strategie di acquisto e il 15 con le comunità energetiche. Questi i primi appuntamenti già fissati, cui seguiranno altri incontri di approfondimento per restare a fianco delle imprese.

«L’attuale situazione – conclude Colaiacovo – impone interventi rapidi e adeguati senza i quali rischiamo di azzerare, se non addirittura perdere, gli effetti positivi della ripresa».

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