Catalogna, indipendenza e overtourism
mettono alla prova il mercato

20 Ottobre 12:01 2017 Stampa questo articolo

Nonostante le rassicurazioni di Marta Teixidor, direttrice dell’ente del Turismo della Catalogna per l’Italia – «il comparto è forte e la nostra regione continua ad attrarre turisti da tutto il mondo» – iniziano a farsi sentire sul turismo i primi effetti delle tensioni legate alla richiesta d’indipendenza della regione con capitale Barcellona e ad altri fattori come la sicurezza e l’overtourism.

I segnali di un rallentamento della crescita del turismo, d’altronde, arrivano da più parti con un calo delle prenotazioni alberghiere nell’ultimo mese, alcune cancellazioni di crociere (Tui Cruises), gli alert di sicurezza lanciati da Uk e Usa e gli scioperi dei trasporti che hanno congestionato le città più importanti della Catalogna.

A questo si aggiungono i dati di HotelsCombined che rivela come nelle prime due settimane di ottobre le prenotazioni online sia diminuite del 27% rispetto allo scorso anno. Risultati che raccontano di una Catalogna che non ha ancora subito un danno economico rilevante, ma sicuramente deve gestire un contraccolpo mediatico senza precedenti.

Secondo Marta Teixidor già dal luglio scorso, infatti, il turismo ha smesso di crescere per la prima volta dopo anni: «Le campagne contro l’overturism, l’attentato a Barcellona e la crisi politica legata all’indipendenza hanno sicuramente influenzato la scelta dei turisti. Il calo, infatti, è proporzionato nei vari mercati di provenienza, sia Asia che Europa».

Se fino a luglio la crescita era stata del 7% rispetto al 2016, il trend si è bloccato proprio ad agosto ed ora stenta a riprendersi. «Ad agosto abbiamo registrato un -29% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, ma non abbiamo ancora dati certi rispetto al mese di settembre – sottolinea la Teixidor – Nonostante ciò a Barcellona e in tutta la Catalogna i servizi sono stati sempre ottimali e musei, porti, metro, trasporti, negozi, hotel e aeroporti  hanno garantito sempre il funzionamento, l’assistenza e l’assoluta fruibilità».

SOFFRONO MICE E MERCATO ASIATICO. L’incertezza delle ultime settimane, però, preoccupa l’industria del travel a tutti i livelli. Víctor Martí, ceo dell’azienda di consulenza turistica Horwath Htl Spagna, ha confidato al periodico spagnolo Hosteltur che i mercati sono molto sensibili agli ultimi avvenimenti e gli investimenti hanno clamorosamente rallentato negli ultimi mesi. Il turismo Mice e i congressi, inoltre, sono quelli che hanno fatto registrare le cancellazioni più importanti negli ultimi giorni.

«La percezione di insicurezza è quella che più preoccupa il mercato asiatico e che ha fatto notare i cali più evidenti, bisogna tornare a investire in promozione e informare operatori e clienti sulla regolarità e sicurezza di tutte le attività», conclude Martí.

Gli fa eco la direttrice dell’ente del turismo in Italia: «I turisti italiani continuano ad arrivare, soprattutto attraverso le crociere, ma vogliamo comunque comunicare a tutti che la Catalogna è pronta a d accogliere in assoluta serenità tutti i viaggiatori di ogni target. Restiamo famosi come un popolo accogliente e cordiale, con ottime infrastrutture, una buonissima gastronomia e tanta cultura».

Per il 2018 – anno del turismo culturale, infatti – la Catalogna è pronta a investire ancora di più sul mercato italiano con l’obiettivo di superare il numero dell’anno scorso (1 milione e 200mila turisti dal nostro Paese), target mancato a causa dei recenti avvenimenti. «Ma con orgoglio posso affermare che a Barcellona e in tutta la Catalogna crescono le attrazioni, le connessioni, i servizi e la scelta per i turisti di tutto il mondo», conclude Teixidor.

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L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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