«Cig e aiuti per le adv»: Caner (Veneto) scrive a Garavaglia

18 Gennaio 08:10 2022 Stampa questo articolo

«Nel comparto delle agenzie di viaggi cassa integrazione fino a giugno per i dipendenti e accesso al credito utilizzando la garanzia dello Stato, per almeno i prossimi due anni, per dare un segnale forte a tutta la categoria che deve continuare a investire per sostenere la costruzione e l’offerta di nuovi prodotti sicuri e appetibili in termini turistici». Lo ha scritto l’assessore al Turismo della regione Veneto, Federico Caner, in una lettera indirizzata al ministro del Turismo Massimo Garavaglia.

E ha aggiunto: «Occorrono anche contributi a fondo perduto, basati sulla differenza tra il fatturato del 2019 e del 2021, con la possibilità di godimento per coloro che abbiano realmente subito una diminuzione del fatturato di almeno il 30-40%. E, in ultimo, auspico in un intervento forte sulla normativa in deroga per i prossimi due anni sul Fondo di garanzia, ritornando a istituirne uno di natura nazionale, come già avvenuto nel 2016».

Caner ha inteso così accendere i riflettori sulla situazione, al limite del collasso, vissuta dalle agenzie di viaggi.

«Con il diffondersi della variante Omicron gli operatori si sono ritrovati di fatto nelle stesse condizioni che avevano già vissuto a inizio pandemia – prosegue nella lettera l’assessore  – E mentre altre categorie di operatori turistici, seppur con le ossa rotta, stanno provando a resistere grazie anche ai flussi di prossimità, per le agenzie il 2022 rappresenta il terzo anno consecutivo senza che il telefono squilli».

«In Veneto – sottolinea Caner – il volume di affari continua a essere in crisi. Sebbene nel 2021 abbiamo raggiunto i 375 milioni di euro, più del doppio rispetto al 2020 quando gli introiti erano stati di appena 145 milioni, siamo ancora ben distanti dal miliardo e mezzo registrato nel 2019, prima che iniziasse la pandemia».

Le agenzie di viaggi che si occupano di incoming in Veneto sono circa il 15% del totale e producono un volume d’affari di circa 400 milioni di euro: il 90% di questi ricadono direttamente sulle strutture ricettive, sui trasporti, su guide e accompagnatori, sulla ristorazione, sulle aziende di prodotti enogastronomici/agroalimentari, sulle assicurazioni a tutela dei clienti, sui fornitori dell’outdoor (il 35% dei produttori delle biciclette e degli accessori insiste in Veneto), senza dimenticare che l’intero settore occupa 4.500 persone.

«Oltre al clima di incertezza anche il sistema bancario ha di fatto alzato cartellino rosso bloccando i fidi che – conclude Caner – vista la stagionalità del lavoro di agenzia, garantivano la liquidità necessaria per la gestione dei flussi finanziari. Una mancanza di cassa che limita fortemente gli investimenti e la possibilità di partecipare a bandi».

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Andrea Lovelock
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