Club Med, Mufraggi: «Il futuro è in agenzia»

28 Ottobre 09:23 2019 Stampa questo articolo

«Sono ottimista sull’avvenire del mestiere di agente di viaggi». E ancora: «Il nostro obiettivo è aumentare la presenza di corner all’interno delle agenzie. Al momento parliamo di una ventina di punti vendita, ma vogliamo arrivare a una trentina». L’endorsement a favore della distribuzione tradizionale arriva da Xavier Mufraggi, direttore generale Europa, Africa e Medio Oriente di Club Med dall’inizio di settembre al posto di Sylvain Raquel, che durante una chiacchierata con i media d’oltralpe è stato chiaro.

Per intercettare nuovi clienti premium, la parola chiave è esperienza. Che dovrà essere declinata in termini di prodotto, ma anche di vendita. «Dobbiamo essere dei travel experience designer, dobbiamo conoscere la destinazione dove andrà il cliente, ma anche da dove viene lui», ha proseguito il manager, riferendosi al mercato francese.

Per raggiungere i suoi obiettivi (il target è un miliardo di fatturato), sottolinea ancora Mufraggi, Club Med ha dunque bisogno anche della distribuzione organizzata. Anche se orami le vendite dirette a livello globale sono vicine all’80%, l’agente, grazie alla tecnologia e alla digitalizzazione, diventa un mestiere da concierge e appetibile per le giovani generazioni. La dimostrazione? «Negli Stati Uniti, ad esempio, il numero di agenzie è tornato a crescere».

Cosa accadrà invece sul mercato italiano? «Non proponiamo più semplici villaggi, anche se li abbiamo inventato noi, ma all inclusive resort. Rispetto agli altri giochiamo una partita diversa», ha detto solo poche settimane fa Eyal Amzallag, direttore Club Med per il Sud Europa, sottolineando come il numero di adv che vendono Club Med nello Stivale (una su dieci, circa) sia in effetti troppo basso rispetto al totale.

«L’obiettivo è portare avanti il mercato, che ha tante opportunità», ha aggiunto questo proposito la nuova B2B commercial director Anne-Laure Redon, chiamata da pochi mesi a riorganizzare i rapporti con agenzie e gruppi. A cominciare dal (quasi) raddoppio della squadra commerciale (per centro e nord sono arrivati due key account) e a un investimento tecnologico di 10 milioni di euro in nuovi strumenti per i sales.

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Giorgio Maggi
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