Coronavirus, prolungato lo stop ai voli per la Cina

Coronavirus, prolungato lo stop ai voli per la Cina
07 Febbraio 10:48 2020 Stampa questo articolo

Più di 600 morti e oltre 30mila casi sotto controllo in Cina, il primo contagio in Italia e la Diamond Princess della Carnival Japan in quarantena al largo del Giappone, dove si contano almeno una sessantina di soggetti positivi. Continua a provocare i suoi effetti negativi (spesso letali) il coronavirus del Wuhan, che la stessa Organizzazione mondiale della sanità ha definito la “prima emergenza sanitaria globale” e, da quasi un mese, impatta anche sulla travel industry, compagnie aeree comprese.

VOLI ITALIA-CINA. L’Italia, come riferito dal governo cinese dopo un incontro tra il vice ministro degli Esteri e il nostro ambasciatore a Pechino, Luca Ferrari, sarebbe pronta a riattivare alcuni voli con la Cina. Dopo il blocco, riporta La Repubblica, il nostro esecutivo vorrebbe effettuare una parziale retromarcia di fronte alla “grande irritazione” espressa dal Paese asiatico: dal ministero della Salute, però, arriva subito la smentita definendo la “notizia infondata”, con alcuni vettori europei (Alitalia non ha collegamenti no stop verso le destinazioni cinesi) che per il momento non tornano sui loro passi e ribadiscono la loro priorità, ovvero la tutela dei passeggeri.

FRANCESCHINI INCONTRA LE ASSOCIAZIONI. Nel frattempo il ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha presieduto insieme al sottosegretario di Stato, Lorenza Bonaccorsi, un tavolo con le associazioni di categoria del turismo convocato per comprendere le preoccupazioni e le principali emergenze che stanno riscontrando le diverse realtà del settore per effetto dell’epidemia di coronavirus. «Il governo è intervenuto con efficacia e tempestività a salvaguardia della sicurezza nazionale – ha dichiarato Franceschini – ora vogliamo affrontare le problematiche che sta vivendo un settore strategico per l’economia nazionale quale è il turismo».

Presente anche il presidente di Fiavet, Ivana Jelinic, che ha ribadito «la necessità di intervenire in termini di comunicazione per evitare la psicosi collettiva e paure irrazionali che potrebbero bloccare i viaggi, gli spostamenti, gli aspetti migliori degli scambi interculturali, con riflessi economici sul turismo. A seguito degli impegni presi per l’anno del turismo Italia-Cina dal Ministero, appena l’emergenza sarà rientrata, sarebbe auspicabile che si riavviino tutte le azioni intraprese, perché per Fiavet, e per il turismo italiano, la Cina è un Paese strategico».

LA POSIZIONE DEI VETTORI EUROPEI. “Inizialmente i voli Lufthansa, Swiss e Austrian sulla Cina dovevano essere sospesi fino al 9 febbraio, ma estendiamo l’interruzione al giorno 29 per quanto riguarda Pechino e Shanghai, mentre le rotte su Nanjing, Shenyang e Qingdao non saranno operate fino al 28 marzo. Tutto regolare su Hong Kong”, si legge sullo statement del Gruppo Lufthansa, in continuo monitoraggio sulla situazione coronavirus come del resto tutti i player del settore.

Stesso discorso per Air France-Klm, che prolunga le sospensioni al 15 marzo (su Wuhan fino al 28) e auspica di poter ripristinare il proprio schedule sul Paese del Dragone a fine mese (il 29). Proseguno, ma si attendono aggiornamenti, anche gli stop di Iberia British Airways.

CATHAY RIDUCE L’OPERATIVITÀ. Spostandosi direttamente in Cina, infine, Cathay Pacific avrebbe in programma di ridurre la capacità del 30% nei prossimi due mesi, stante la riduzione delle prenotazioni iniziata dallo scoppio dell’epidemia. Il taglio dei collegamenti riguarderebbe non solo il network di Cathay, ma anche quello della sua sussidiaria, la compagnia regionale basata sempre ad Hong Kong, Cathay Dragon.

“La riduzione degli operativi è temporanea – si legge in una nota del vettore – ed è dettata da ragioni commerciali e operative, come pure da proiezioni che abbiamo fatto sulla domanda nel breve termine”.

L'Autore

Giulia Di Camillo
Giulia Di Camillo

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