Corrispettivi elettronici, agenzie di viaggi verso l’esonero

06 Maggio 09:52 2019 Stampa questo articolo

Possibili esoneri per le imprese di commercio – e quindi anche per le agenzie di viaggi – con volume d’affari superiore ai 400mila euro, che secondo le ultime disposizioni del Fisco devono adempiere agli obblighi di invio dei corrispettivi telematici previsto dal prossimo 1° luglio.

Secondo i media economici, infatti, dopo incontri dell’Agenzia delle Entrate con le associazioni di categoria, nei prossimi giorni dovrebbe uscire un decreto attuativo con il quale verrebbero fissati termini e modalità per procedere a una serie di esoneri.

Dunque, la partenza del nuovo provvedimento fiscale legato ai corrispettivi elettronici dovrebbe essere meno invasivo e impostato su due punti: innanzitutto la conferma di alcune delle esclusioni già previste dal dpr n°696 del 1996 per quanto riguarda l’obbligo di emissione di scontrini e ricevute; inoltre, la previsione di un margine di tolleranza fino all’1% del volume d’affari per chi effettua attività miste rispetto a quella principale.

Già analizzando il primo di questi due punti si può prevedere un numero importante di aziende che saranno esonerate, con il secondo che specifica come l’esclusione sarà possibile solo se le cessioni di prodotti collaterali non superano l’1% del volume d’affari, non più di 4mila euro e quindi, almeno fino al 31 dicembre 2019, i contribuenti con più di 400mila euro di volume d’affari potranno non trasmettere i dati delle vendite di beni che sono collaterali all’attività commerciale.

Le adv, di conseguenza, potrebbero rientrare negli esoneri sia per il primo punto perché parte dei corrispettivi sono già esclusi dall’obbligo della certificazione e sia per il secondo punto in quanto oltre a commerciare nell’ambito dei pacchetti vacanze (attività principale) vendono anche altri servizi turistici.

Nell’ampia platea degli esoneri, secondo quanto annunciato dai tecnici ai rappresentanti di categoria, rientrerebbero anche tutti i soggetti che emettono titoli di viaggio. E questo perché i dati che il Fisco vuole anche ai fini della lotta all’evasione sono già trasmessi all’atto di emissione del ticket. La richiesta condivisa da tutte le associazioni di categoria di non introdurre con la trasmissione online nuovi e costosi oneri, avrebbe dunque trovato già la risposta dei tecnici dell’amministrazione finanziaria.

L'Autore

Caterina Claudi
Caterina Claudi

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