Da Danilo a Nike: intervista doppia ai Curzi

08 Agosto 07:30 2025

“Da qui all’eternità”. A Danilo Curzi, grande appassionato di cinema, il paragone non dispiacerà affatto. Perché è lì che intende traghettare Idee per Viaggiare, che ha compiuto 30 anni, e ora dalla coffa della sua nave guarda con il binocolo almeno fino al 2224. Il catalogo avveniristico confezionato per l’occasione la dice lunga sulle intenzioni del ceo: «Abbiamo voluto immaginare come sarà il nostro lavoro fra 200 anni».

Intanto occupiamoci del presente. Il traguardo del 2025 è stimato in 70.000 viaggiatori, un 10% in più rispetto al 2024, quando il tour operator ha emesso più di 110.000 biglietti aerei. Ma riavvolgiamo il nastro, per poi puntare, appunto, al 2224. Passando per un immediato futuro che sa tanto di digitale, ma senza mai trascurare il fattore umano, pilastro dell’identità del brand.

LA PAROLA AL FONDATORE

Danilo Curzi, che anno è stato?
«I conti sono positivi, anche se a me interessano la visibilità e il numero delle agenzie di viaggi che ci contattano: il totale viene da sé. In ogni caso, uno dei motivi per i quali i conti quadrano sempre va riscontrato nella nostra capacità di essere “multidestinazione”. Questo non significa avere il mondo intero, ma sei-sette destinazioni di primo livello e una decina di secondo livello: laddove una scende per qualsiasi motivo, automaticamente ne hai un’altra che ti mantiene in vita. Il calo può essere dettato da più di uno scenario: una destinazione, affinché sia vincente deve avere una serie di attori – un vettore, catene alberghiere – che ti diano un buon prodotto. Se uno dei due fattori decade,

Danilo e Andrea Curzi Credit Ladv

la destinazione potrebbe risentirne. Poi è chiaro che il viaggio non è necessario: è un piacere, si può rimandare e gli scenari internazionali, anche dal punto di vista emotivo, possono spostare l’asticella. Quindi un calo su determinate mete è innegabile. Un altro motivo può essere dettato dal fatto che non c’è più, come in passato, un periodo fisso delle ferie tra luglio e agosto, ma le vacanze sono più spalmate. Quello che abbiamo vissuto con i tre ponti primaverili – a cavallo di aprile e maggio – ci ha permesso di creare dei numeri simili a quelli che abbiamo di solito a Capodanno o in piena estate. Quello che ci fa stare più tranquilli e conferma la nostra “visione rosea” è la continuità garantita da un’azienda che marcia spedita verso il futuro».

Anno non semplice, dunque, sotto il profilo degli scenari internazionali: la destinazione che ne ha risentito di più?
«Senza dubbio gli Stati Uniti. Non hanno avuto un “fermo”, ma un calo sì. Globalmente, corriamo verso i 20.000 passeggeri annui verso gli States: da aprile a luglio 2025 abbiamo accusato un -20%. Poi l’Oriente inteso come Thailandia. Noto, in particolare, che la disintermediazione sta galoppando, ma giustamente ognuno fa il proprio lavoro».

Visit Usa Italia però smentisce un effetto Trump.
«E io rispondo che un episodio è un caso, due-tre una mezza prova e via discorrendo. Se negli ultimi 4 mesi abbiamo accusato un calo continuo significa che o noi non abbiamo capito come funzionano certe cose oppure significa che qualcosa sta accadendo. Comunque abbiamo intensificato i controlli per capire se siamo stati noi a non leggere bene la situazione. Io però credo che i nostri numeri siano in regola e ribadisco: il periodo dei tre ponti ha sviluppato un volume enorme e in parte ha sostituito le ferie estive, perché c’è un risparmio del 15-20% rispetto a luglio-agosto. E comunque sull’anno finanziario – che per noi inizia a novembre – i nostri dati sugli Usa sono positivi».

E una destinazione che ha avuto un’impennata inattesa?
«Innanzitutto il Giappone conferma numeri straordinari, è diventata la seconda meta della nostra programmazione. La sorpresa in assoluto in Idee per Viaggiare è la Cina, nata nel 2024 con l’acquisizione del marchio Chinasia: oggi è la quarta destinazione in termini di clienti. Un dato che ribadisce come l’intuizione Chinasia sia stata ottima. Tra i Paesi sudamericani sta salendo vertiginosamente l’Argentina, considerato uno dei “viaggi della vita”, molto di nicchia».

A 30 anni dalla nascita di Idee per Viaggiare, quella che proponete oggi è una rivoluzione o un’evoluzione?
«Un’evoluzione, sicuramente. Come sosteneva Charles Darwin «non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che meglio si adatta al cambiamento». Non a caso la massima è in bella mostra nel mio ufficio. Il tempo corre molto più di noi e fattori che erano in voga un anno fa vanno già rivisti».

Dove ha deciso di portare la sua nave?
«In un porto sicuro. Voglio che l’azienda abbia un futuro sereno, per questo, quando sarà il momento, il timone passerà di mano. Anche se servo ancora, eccome. Il mio desiderio è che chi verrà dopo di noi faccia meglio di noi».

Fino al 2224?
«Magari un po’ prima (e scoppia a ridere). Se il riferimento è al catalogo, mi sono divertito a scriverlo, perché sono un po’ “pazzerello”, ma se non lo fossi non avrei contribuito a portare Idee per Viaggiare dov’è ora».

DI PADRE IN FIGLIO

Cioè nel famoso porto sicuro, dove il timone è destinato a passare di padre in figlio. Sì, perché la rotta verso la digitalizzazione, già seguita da Idee per Viaggiare, passa dall’innovation manager Andrea Nike Curzi, il rampollo di famiglia nato tra i banchi dell’agenzia di viaggi. E non è un modo di dire: «Le acque si sono rotte mentre mia mamma lavorava dietro alla scrivania. Il tempo di arrivare in ospedale e sono nato». Questione di Dna.

La nuova visione, “Idee per Viaggiare: Il prossimo capitolo è Digitale“, è stata presentata un mese fa a staff, fornitori, partner storici e giornalisti. Lui, Andrea, vicino a papà Danilo, che se lo mangiava con gli occhi lucidi, ha illustrato la nuova era del tour operator, a metà fra la componente umana e tecnologica.

E allora, sul palcoscenico, Andrea il visionario. O no?
«Direi il realista».

Però è vero che stai contribuendo in gran parte a proiettare Idee per Viaggiare nel travel del futuro.
«Questo non posso negarlo. Per fortuna il settore si sta evolvendo: dall’essere un polo tech sta iniziando a diventare un polo d’innovazione e posso offrire il mio contributo per traghettare Idee per Viaggiare. Intanto – sembra un paradosso – nel presente, per poi poterlo accompagnare nel travel che verrà».

Intelligenza artificiale viaggi adobe

Proviamo a parlare di numeri, o meglio, di “zeri”: a quanto ammonta l’investimento tecnologico?
«Viaggiamo sui sei zeri. E qui devo fermarmi».

Passiamo allora ai punti focali attorno ai quali ruota l’evoluzione di Idee per Viaggiare.
«In primis la riacquisizione del tempo: tanto per il banco che per il back office, quanto per il cliente, sia finale che agenziale. E poi la riconquista del controllo e del possesso delle informazioni. Mi spiego. Siamo passati da avere un’azienda divisa in tanti silos informativi ad avere tutto nuovamente unificato grazie ad Ai, che semplifica il lavoro di ogni livello e ogni ruolo».

Quindi l’intelligenza artificiale non è il diavolo da cui tenersi a debita distanza.
«Assolutamente no. Ai non è il diavolo, non manderà tutti a casa. Cambierà il mercato del lavoro, quello è ovvio. Da un lato semplificherà alcuni aspetti, dall’altro ci saranno mestieri – come è già successo con altre evoluzioni tecnologiche – che scompariranno, ma si creeranno nuove opportunità. Oggi un’azienda che parte da zero, grazie agli investimenti fatti in passato, ha più probabilità di poter crescere con successo grazie all’innovazione tecnologica».

E da dove parte Idee per Viaggiare?
«Dalla mappatura dei processi. Adesso abbiamo avviato una trasformazione, l’azienda sta cambiando e sta affrontando una mutazione generazionale. Uno squarcio di storia da vivere con estrema positività: il dialogo transgenerazionale e il supporto che la mia generazione (così come quella successiva) nata digitale può dare a quella precedente – che è analogica, ma ricca di esperienze e umanità – rappresenta il punto in cui si crea il valore aziendale».

Di fatto, hai detto, è stata mia mamma Stefania a traghettarci verso il futuro: spieghiamo.
«Sì, è vero. Da un ambito relazionale, su cui si fondava la nostra agenzia di viaggi – Google non esisteva – mia mamma e tanti agenti di viaggi come lei erano l’unica fonte di certezza per andare in vacanza. Ci si evolve, chiaro, ma bisogna salvaguardare quell’artigianalità che è un vero valore».

Allora le relazioni umane sono ancora un jolly pesante da giocare per l’azienda e per il travel in generale.
«È il cuore di tutto quello che abbiamo detto finora. L’Ai non può sostituirle, ma si affianca e diventa un Copilota, che permette di dare i superpoteri a ogni ruolo aziendale. L’empatia di una persona, la sua capacità narrativa, la sua creatività vengono potenziate per mille, grazie a dati che prima non erano a nostra disposizione o erano frammentati. Ma soprattutto, in ambito relazionale, ogni operatore di Idee per Viaggiare dotato di uno strumento così, può essere sempre sul pezzo, conoscere bene la procedura da seguire e supportare il cliente».

Va bene, ma alla fine: quand’è che papà andrà in pensione e tu gli subentrerai?
«Papà resterà sempre in azienda e, seppure dovesse andare in pensione, sarà sempre con noi. Figuriamoci».

LA PALMA SU CRUNCHBASE

Il viaggio, dunque, prosegue e 30 anni dopo Idee per Viaggiare continua a scalare le classifiche. Il tour operator ha piantato la sua “Palma” anche sullo snapshot Overview di Crunchbase – la piattaforma online che fornisce informazioni dettagliate su aziende private, startup, investitori e finanziamenti – che lo inserisce tra le travel company europee più solide e bootstrapped, senza un solo round di venture capital.

In un travel-tech pieno di round milionari, Idee per Viaggiare supera 100 milioni di euro di ricavi con cassa interna e partnership bancarie tradizionali.

Dietro Idee per Viaggiare, insomma, non c’è solo creatività di prodotto, ma un bilancio da 112 milioni di euro, zero debiti di venture e una tech stack da vera scale-up.

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L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

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