Dai pozzi petroliferi al turismo, la conversione dell’Abruzzo

11 Luglio 07:00 2019 Stampa questo articolo

Partiamo dalla fine. Da un’utopia diventata realtà. Quella di un turismo perfettamente responsabile in un luogo, l’Abruzzo di Tocco da Casauria, che ha segnato l’evoluzione energetica degli ultimi 150 anni: dai primi pozzi petroliferi italiani al parco eolico sperimentale oltre un secolo dopo. È il progetto “Terre di Casauria – Il sentiero della sostenibilità”, inserito in un territorio monumento alla biodiversità mediterranea, costellato di eremi, borghi, castelli, siti archeologi e luoghi di culto di ogni epoca. Una terra la cui spina dorsale è l’eccellenza dell’artigianato, della gastronomia e delle tradizioni popolari.

Tutte le anime del turismo responsabile sono racchiuse in una manciata di chilometri quadrati. C’è quella ecologica il cui emblema è il Parco Eolico di Tocco da Casauria, balzato agli onori delle cronache di tutto il mondo grazie a un articolo del New York Times. Quella enogastronomica con la valorizzazione di prodotti e produttori locali, con un focus su vini e oli celebri a livello internazionale. Quella naturalistica, la cui maggiore espressione è il trekking fluviale nella Valle dell’Orta, un canyon carsico di ineguagliabile bellezza, tra gli ambienti più ricchi di biodiversità del Parco Nazionale della Majella; e un itinerario cicloturistico, percorribile con biciclette a pedalata assistita, che si sviluppa lungo 23 km che toccano i tre comuni del territorio casauriense.

C’è infine l’anima culturale con l’Abbazia di San Clemente a Casauria, gioiello dell’architettura romanico-gotica abruzzese; la Casa Michetti che diede i natali al pittore Francesco Paolo Michetti; il Convento dei Cappuccini; e l’arte contemporanea con le installazioni e la mostra fotografica abbinata al progetto Terre di Casauria. In particolare, in occasione della presentazione del progetto, è stato inaugurato il Premio Residenza Artistica con le opere di Alessandro Antonucci, Lia Cavo e Vanni Macchiagodena. Un’iniziativa a cura di Roberta Malasecca articolata in tre installazioni, in parte realizzate con materiali naturali del luogo capaci di “dialogare” con la natura che un giorno le “riassorbirà”.

Il progetto “Terre di Casauria – Il sentiero della sostenibilità” è un’iniziativa promossa dai comuni pescaresi di Tocco da Casauria, Torre de’ Passeri e Bolognano, in collaborazione con Il Bosso Società Cooperativa e l’agenzia di comunicazione Ecomood, e finanziata dal Mibac, a seguito di un bando per l’assegnazione di fondi per “Attività culturali a favore dei Comuni con siti caratterizzati da inquinamento ambientale”, per rilanciarli anche a livello turistico.

Attraverso attività culturali, educative, esperenziali e sportive, realizzate coinvolgendo tutte le comunità e associazioni del territorio, si punta a offrire una nuova immagine di un territorio, in parte compromesso dall’emergenza ambientale, ma ricco di potenzialità. Terre di Casauria rappresenta la versione contemporanea di quell’Abruzzo forte e gentile. Caparbio nel riqualificare la sua terra, gentile nell’accogliere i turisti.

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Carlo Di Tullio
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