La Deutsche Bahn dice “sì”. Sommerse dai debiti e travolte dai ritardi, le Ferrovie pubbliche tedesche si affidano una manager italiana, Evelyn Palla, designata il 22 settembre dal ministro dei Trasporti, Patrick Schnieder, per uscire dalla grave situazione d’impasse. Mercoledì 23 il consiglio di vigilanza ha dato l’ok alla nomina.
Un regalo di compleanno per l’altoatesina di Bolzano – 52 anni proprio il 24 settembre – prima donna a capo di Deutsche Bahn in 200 anni di storia: dal 2022 era responsabile delle linee regionali, che attualmente hanno su un tasso di puntualità di circa il 90%. Evelyn Palla ha iniziato la sua carriera professionale nel 1997, in Infineon Technologies. Nel 2003 è entrata in E.on a Monaco di Baviera, Colonia e Milano. Nel 2011 è passata alla Österreichische Bundesbahnen a Vienna.
Il suo predecessore, Richard Lutz, ha pagato soprattutto i ritardi dei treni: lo scorso anno appena il 62% dei convogli è arrivato in orario, a fronte del 79% del 2016. Ora l’obiettivo del governo è riportare il tasso di puntualità almeno all’80% a medio-lungo termine e fare in modo che il 70% dei treni a lunga percorrenza viaggi senza grandi ritardi entro il 2029.
Per potenziare e modernizzare i trasporti ferroviari, Berlino ha deciso di utilizzare parte dei 500 miliardi di euro del fondo speciale per le infrastrutture. Deutsche Bahn indica proprio nella mancanza di investimenti la causa del peggioramento del servizio. Lo scorso aprile Lutz aveva dichiarato che servivano risorse per 150 miliardi di euro, di cui 80 solo per riparazioni e manutenzione.
Ma i ritardi non sono l’unico problema di Deutsche Bahn. L’azienda, che già deve fare i conti con guasti, mancanza di personale e cantieri spesso non pianificati, deve scalare una montagna di debiti. Grazie alla vendita della società di logistica Schenker, l’esposizione si è ridotta 10 miliardi di euro, ma ne restano ancora 22. Nella prima metà del 2025 la perdita ammontava a 760 milioni di euro, mentre i trasporti regionali hanno registrato un utile operativo di 103 milioni.
In sede di presentazione la neomanager ha dichiarato: «Oggi prendiamo in mano la bacchetta per una nuova era», precisando però che la sua «non sarà una corsa a mettere tutto in ordine per fare bella figura, ma al contrario un processo più lungo, come una maratona, perché servono tempo, risorse e continuità». Tra le priorità annunciate:
– l’eliminazione delle procedure burocratiche che rallentano le operazioni;
– l’ammodernamento delle infrastrutture;
– la collaborazione con lo Stato, richiamato a fare la sua parte sul piano dei finanziamenti pubblici.
Nonostante gli ottimi risultati alle linee regionali, però, per Evelyn Palla non è stato esattamente un inizio tutto rosa e fiori. In linea generale – e non è una boutade – le perplessità tedesche nascono dal fatto che “italiani” e “puntualità” nella stessa frase stonano un po’. Inoltre, pollice verso da parte del sindacato dei lavoratori Eisenbahn- und Verkehrsgewerkschaft (Evg), mentre quello dei macchinisti (Gdl) non si è ancora espresso.
C’è invece chi le rimprovera la mancanza del carisma necessario per affrontare l’opinione pubblica in un momento così delicato e chi fa notare come comunque la manager facesse già parte di una dirigenza che ha permesso il declino di Deutsche Bahn.
Le critiche del sindacato sono rivolte soprattutto al ministero, che non solo ha nominato ceo Evelyn Palla, ma ha anche promosso Dirk Rompf alla guida della società di Deutsche Bahn per le infrastrutture. Il segretario dell’Evg, Martin Burkert, ha spiegato che è stato proprio Rompf, con la sua politica di risparmio degli ultimi sei anni, a determinare l’attuale condizione di collasso del sistema ferroviario.



