Il direttore tecnico non si tocca:
pressing delle associazioni

22 Marzo 07:00 2017 Stampa questo articolo

È una vera e propria azione a tenaglia quella delle associazioni di categoria per contrastare i venti di deregulation selvaggia che provengono dall’Italia e dall’Europa. Dopo la pronuncia dell’Antitrust che ha invitato le Regioni ad abolire la figura di direttore tecnico e di permettere l’attività agenziale a chi ha avuto precedenti penali o sentenze di fallimento, si è mossa Assoviaggi che martedì prossimo avrà un’audizione alla Commissione Attività Produttive del Senato per contrastare la decisione dell’Authority.

«Stiamo preparando una memoria dove analizziamo punto per punto il documento diramato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – ha dichiarato il presidente dell’associazione, Gianni Rebecchi – e dove ovviamente respingiamo al mittente le ipotesi di abolire il direttore tecnico nelle agenzie e permettere lo svolgimento di attività agenziale a chi ha fallimenti alle spalle. Contesteremo con forza una posizione che non gioverebbe a un settore già fortemente penalizzato da certi scenari online».

Sul fronte europeo, nel frattempo, si sta muovendo Fiavet, come conferma il presidente, Jacopo De Ria: «La prossima settimana saremo a Bruxelles con il nostro consulente legale, l’avvocato Federico Lucarelli, per incontrare il capo della Delegazione turismo dell’Ue ed esporgli le preoccupazioni di una categoria professionale sempre meno tutelata. Sosterremo, inoltre, che certi scenari di liberalizzazione prospettati dall’Europa non sono adottabili in una realtà e in un sistema, come quello italiano, che da anni cerca di ribadire l’importanza di una consulenza professionale in materia di viaggi e turismo».

L’azione di difesa è stata sviluppata, infine, anche a livello regionale, precisamente in Sicilia, da Sicindustria Turismo (Confindustria), guidata dal suo presidente Cassarà.

Proprio in queste ore, nell’audizione alla Commissione Territorio e Ambiente del Parlamento siciliano, è stata ribadita l’irricevibilità di una proposta come quella dell’Antitrust, sottolineando che «l’abolizione del direttore tecnico e l’indiscriminata liberalizzazione dell’intero sistema turistico sarebbe una grave squalificazione professionale in un sistema che, al contrario, è impegnato a rafforzare la dignità delle imprese di viaggi. Una posizione – ha evidenziato Cassarà – che ha raccolto il totale assenso della Commissione, che ha condiviso le nostre istanze, ribadendo tra l’altro che in Sicilia vige una potestà esclusiva in materia di turismo e vale la gerarchia delle fonti, e quindi l’obbligo di recepire solo eventuali direttive Ue. Ma attualmente non c’è alcuna disposizione dell’Unione europea che stabilisca l’abolizione della figura professionale del direttore tecnico».

Nei prossimi giorni avremo maggiore chiarezza su come il mondo istituzionale e quello della politica si pongono di fronte alla provocatoria pronuncia dell’Antitrust, ma soprattutto su quale posizione occorrerà assumere e quali azioni da intraprendere in modo uniforme di fronte a certe fughe in avanti provenienti da Bruxelles.

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Andrea Lovelock
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