E infine parlò l’Istat: “Viaggi ancora sotto il pre Covid”

E infine parlò l’Istat: “Viaggi ancora sotto il pre Covid”
10 Aprile 11:16 2024 Stampa questo articolo

Il recupero delle performance turistiche degli italiani rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemia, è stato vistoso ma non totale. Nel 2023 poco più di 52 milioni di viaggi e 323 milioni di pernottamenti, -27% sul 2019. È la certificazione statistica dell’Istat, pubblicata a fine marzo nel report Viaggi e Vacanze degli italiani.

Il rapporto del principale organismo pubblico di statistiche specifica pure che nei tre mesi estivi di punta, ovvero luglio-settembre, le vacanze di 4 o più notti sono diminuite rispetto all’estate del 2022 (-12,6%) e inoltre i residenti che hanno fatto almeno una vacanza tra luglio e settembre sono scesi al 31,5% contro il 35,8% del 2022 (e nel 2019 si era al 37,8%). I viaggi all’estero degli italiani si sono attestati sul 21% del totale, mentre i viaggi nelle località italiane sono rimasti stabili, ma ancora inferiori rispetto al 2019 (-35,6).

Risulta poi pressochè invariata la  durata media delle vacanze (6,4 notti) e dei viaggi nel loro complesso (6,2 notti)  mentre le escursioni  di una sola giornata, sempre nel 2023, sono  state 42,4 milioni, effettuate soprattutto nel periodo primaverile (28,8%).

A conti fatti la media nazionale dei viaggi pro-capite si attesta, come nel 2022, a 0,9 (era di 1,2 nel 2019), con il valore più elevato nel nord-ovest e nel nord-est (entrambi 1,2) e più basso al sud e nelle Isole (entrambi 0,4). L’area dove risiede la maggior parte dei turisti risulta ancora una volta il nord-ovest (25,4) seguita  dal nord-est (con il 24,9% di turisti e il 27,1% dei viaggi), il centro (20,8% di turisti e 22,1% di viaggi) e, molto a distanza, le Isole (9,7% di turisti; 5,3% di viaggi) e il sud (8,0%, 10,0%).

Altro rilevamento interessante dell’Istat è quello relativo alle persone che – sempre lo scorso anno – sono partite per una vacanza estiva: 18,4 milioni, in calo del 13% rispetto all’anno precedente (21,1 milioni nel 2022). Una sorprendente diminuzione che riguarda tutte le fasce di età e si concentra tra i residenti nel nord-ovest (-18%) e nel sud (-17,8%), aree che tornano sotto i livelli dell’estate 2019 (rispettivamente -12% e -23%).

Un dato confortante riguarda la quota di vacanze per visite a una città, che per la prima volta, eguaglia quella delle vacanze al mare (entrambe al 49% sul totale). Un dato che accentua il trend delle visite a città, grazie soprattutto al recupero di quelle a destinazioni estere (+29,3% sul 2022) che superano ampiamente i livelli prepandemici (+37% sul 2019), a conferma di una vistosa ripresa dell’outgoing.

Per la prima volta dal 2019, poi, le vacanze al mare in Italia tornano a essere più scelte (54%) di quelle all’estero (46%), ma si assiste a un rallentamento (-11,7%) rispetto alla crescita degli ultimi due anni. Le vacanze in montagna e campagna, invece, rimangono stabili sul 2022 e sono, rispettivamente, il 25,4% e il 14,3% del totale.

A conti fatti, le vacanze dedicate a visite al patrimonio culturale, così come quelle legate a eventi e spettacoli e al turismo enogastronomico, hanno fatto registrare vistosi incrementi, specialmente nei primi nove mesi dell’anno (+55%). Significativa la crescita della quota di vacanze con attività culturali (da 9,7% nel 2022 a 13,1% nel 2023).

Permangono, infine, stabili le vacanze green, legate soprattutto alla visita del patrimonio naturale del nostro Paese, che si attestano sul 9% del totale, e quelle legate a benessere,  shopping e viaggi di studio, ancora molto al di sotto dei livelli pre Covid. Il saldo di fine anno si conferma comunque prossimo ai livelli prima della pandemia, grazie al forte aumento nel volume di viaggi fatto segnare dagli italiani nel primo trimestre (+61% rispetto allo stesso periodo del 2022), mentre in estate si conferma la stabilità registrata nel triennio precedente.

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Andrea Lovelock
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